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16 Ottobre 2022
9:44

Sette capre uccise nel Parco Comunale: erano state adottate dall’amministrazione

Grande disperazione a Noicattaro, nel barese, per l'uccisione di alcune capre tra quelle che vivono nel Parco Comunale. Sono state aggredite da altri animali.

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I segni di un’aggressione verosimilmente riconducibile ad altri animali. Sette caprette uccise nella notte in quella che era diventata la loro casa nel centro urbano. Non nasconde la tristezza Raimondo Innamorato, Sindaco di Noicattaro, piccolo centro dell’Area Metropolitana di Bari. Alcuni esemplari degli animali che sono ospitati dal Parco Comunale sono stati aggrediti a morte, rompendo l’armonia che si era creata in questa piccola oasi faunistica.

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Da anni all’interno della pineta sono ospitate diverse specie di animali, tra queste si era formato negli anni anche un piccolo gregge. Bob e Maggie, la coppia da cui era nato tutto, erano stati adottati dal Comune di Noicattaro tre anni fa. I due esemplari erano stati ritrovati da soli. Nessuno li aveva reclamati e così era stato trovato per loro un rifugio proprio all’ombra della pineta che si trova a poca distanza dal Municipio. In questi anni le caprette si erano poi riprodotte arrivando a circa una quindicina di esemplari. Tutto prima di questo recente episodio.

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«Si sta accertando la modalità con la quale sia potuta avvenire questa intrusione – spiega il Sindaco Innamorato su Facebook – appare evidente che, in adiacenza della lama e in presenza di animali selvatici, non sia stato difficile oltrepassare o scavalcare la recinzione. Sui luoghi sono intervenuti i Carabinieri, gli agenti della Polizia Locale e l’Asl Veterinaria».

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Lo stesso primo cittadino ha ipotizzato che a compiere la tragica aggressione siano stati dei lupi. Anche se è più facilmente ipotizzabile che la responsabilità sia da attribuire a un branco di cani randagi. Del resto Noicattaro sconta oggi la mancanza di una struttura attrezzata per il controllo degli animali vaganti. Non a caso fa parte di un gruppo di 7 comuni del sud-est barese che parteciperanno alla gestione associata di un canile sanitario, da realizzarsi nel territorio di Triggiano, centro attiguo che si ritrova nella zona, con circa 2,5 milioni di fondi PNRR. Parliamo di una struttura da circa 10mila metri quadri di cui 3.500 coperti che dovrebbe consentire di avere a disposizione un servizio e una struttura all’avanguardia, dotata dei più avanzati sistemi di cura e assistenza.

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Nel frattempo, però, il pensiero è quello di mettere in sicurezza gli altri animali che si trovano all’interno del Parco Comunale. Oltre alle capre sopravvissute ci sono pavoni, cigni, fagiani dorati e conigli. Molti animali sono protetti da reti in ferro. Ma quanto avvenuto deve indurre tutti i soggetti coinvolti ad alzare la soglia di attenzione per evitare che simili episodi si ripetano e far sì che quel posto torni il luogo di pace e armonia che è stato finora.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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