Si era introdotto nell’androne di un’abitazione privata. I proprietari, spaventati, hanno chiamato la Polizia Locale che a sua volta ha contattato chi si occupa di questo tipo di interventi. Il personale dell’Anpana è intervenuto a Canosa di Puglia per recuperare un biacco di 110 centimetri, una specie comune non velenosa di serpente presente sul nostro territorio.
«Il nostro nucleo formato al recupero di questi animali selvatici è intervenuto dopo la chiamata – hanno spiegato a Kodami dall’Anpana di Canosa – il serpente è stato recuperato con delle pinze costruite artigianalmente secondo un’antica usanza. Una volta recuperato, l’animale è stato rilasciato in campagna, lontano dal centro cittadino».
Sebbene questi colubri siano animali selvatici, talvolta specie simili possono essere allevate anche in cattività. Si nutrono di piccoli mammiferi, uccelli, anfibi, pesci e perfino di altri serpenti.
Il messaggio fondamentale è che in questi casi la scelta di uccidere l'animale per paura è assolutamente sbagliata: «Nel caso in cui si incontrino rettili di questo tipo – hanno aggiunto dall’Anpana – bisogna mantenere la calma, senza avvicinarsi. È sufficiente allertare la polizia locale o le guardie ecozoofile presenti sul territorio».
Incontrare un serpente in Italia è tutt'altro che infrequente. Su Kodami abbiamo già spiegato come riconoscere, per esempio, una vipera da una biscia. Può capitare spesso di trovare uno di questi rettili in campagna: nel territorio italiano sono molte le specie largamente diffuse il più delle volte non pericolose per l'uomo. Così come può accadere anche nei centri urbani, in questi casi soprattutto per la fuga di animali detenuti in cattività: è il caso del pitone reale recuperato a Brindisi pochi giorni fa. In ogni caso è fondamentale non improvvisarsi domatori di serpenti: rivolgersi a persone competenti è il modo migliore per non incorrere in pericoli inutili, per sé e per l'animale.