Un allevamento con 100 bovini è stato sequestrato a Castel Campagnano, provincia di Caserta. I Carabinieri giunti sul posto hanno verificato come all'interno dell'azienda agricola-zootecnica i rifiuti reflui derivanti dal lavaggio degli animali finissero all'interno di un bacino artificiale e nei terreni limitrofi.
I reflui provenivano in particolare dalle gabbie in cui sono allevati i vitellini. Mentre dalle due stalle presenti i rifiuti venivano convogliati in vasche non a tenuta stagna, cioé non adatte a trattenere i liquami. Una situazione che ha causato un deposito di percolato sui terreni adiacenti.
Il reato contestato è quello di gestione illecita e deposito incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi. Per questo i militari della Stazione Forestale di Formicola insieme al Nucleo Mobile della Tenenza della Guardia di Finanza di Piedimonte Matese hanno denunciato il proprietario e sequestrato l’intero complesso aziendale.
Le centinaia di animali, però, resteranno all'interno della struttura dove continueranno a essere alimentati e munti. Solo pochi giorni fa, l'Associazione Mondiale dei Veterinari (WVA) aveva messo in guardia, attraverso un documento ufficiale, rispetto alla situazione degli animali negli allevamenti. I veterinari hanno riconosciuto che gli animali sono senzienti e capaci di percepire il dolore, e per questo hanno lanciato un monito ai produttori di tutto il mondo sottolineando la necessità di migliorare le strategie di mitigazione del dolore negli animali presenti negli allevamenti.
Gli allevamenti, soprattutto quelli intensivi in cui gli animali trascorrono tutta la vita all'interno di uno spazio ristretto, sono tra le cause principali di inquinamento ambientale. I bovini, a cominciare dalla più tenera età, vengono ammassati o rinchiusi in gabbie e non possano esprimere i normali comportamenti che caratterizzano ogni singola specie e ogni singolo individuo all’interno della sua specie. Questa pratica ha conseguenze profondissime sugli ecosistemi, soprattutto in un Paese a forte vocazione zootecnica come l'Italia.
Una produzione insostenibile dal punto di vista etico, ma anche da quello ambientale soprattutto per via dei liquami reflui che devono essere smaltiti ogni giorno. Si tratta di scarti che raggiungono quantità estremamente elevate e che, al giorno d’oggi, ancora non siamo preparati a gestire. Per questo i terreni che circondano gli allevamenti sono di solito fortemente inquinati e la vita è impoverita dalla presenza di questi materiali.