A Genova era già una celebrità, con quel muso espressivo e quell’atteggiamento che tanto bene sembrano incarnare la “genovesità”, appunto, di chi abita il capoluogo ligure: un po’ burbero e scostante, quasi sempre diffidente e facile alla critica e al lamento (non è un caso si parli di “mugugno”), ma anche capace di slanci di generosità e calore.
La celebrità in questione ha quattro zampe e appartiene al mondo animale: si chiama Seppia ed è il gatto bianco e nero “mascotte” del pittoresco borgo di Boccadasse. Seppia è diventato famoso a livello nazionale quando nei cinema è arrivato Luca, il film da record di Disney-Pixar ambientato proprio in Liguria e diretto dal regista Enrico Casarosa.
Nel film d’animazione uno dei personaggi più amati è infatti il gatto Machiavelli: il manto bianco e nero e le sue espressioni lo rendono praticamente identico a Seppia. E la popolarità del gatto genovese, dopo l’uscita del film, si è impennata. Tantissime le persone che sono arrivate al borghetto di Boccadasse cercandolo su quei muretti su cui è solito aggirarsi liberamente, dormendo e accettando – con sdegno e sopportazione – carezze e anche bocconcini di cibo. Purtroppo però la leggerezza con cui i “fan” hanno dato cibo a Seppia gli ha causato problemi di salute, e la sua umana, Valeria, ha dovuto a malincuore optare per un periodo di isolamento e tranquillità tra le mura di casa.
La cistite cronica di Seppia aggravata dai bocconcini "tossici"
Seppia soffre infatti di cistite cronica e segue una dieta precisa che serve a tenere sotto controllo in particolare patologie ai reni. Turisti e fan del gatto, però, ignorando anche gli avvertimenti (Valeria aveva sistemato un cartello che invitava a non dargli da mangiare nei pressi del muretto su cui è solito poltrire), spesso gli hanno fatto assaggiare cibi anche molto deleteri per la sua salute: gelato, pezzetti di pizza e focaccia, salumi e altri alimenti presenti nella lista di quelli sconsigliati o addirittura tossici.
Da qualche giorno quindi Seppia, che il 10 maggio compirà 6 anni e che conta su una pagina Instagram da oltre 4.200 follower, non si vede più sui muretti del colorato borgo di Boccadasse. È a casa, sotto lo stresso controllo di Valeria, per gli amici “Locci”, che di gatti ne ha altri tre: «Seppia sta meglio – spiega a Kodami – Ma il percorso sarà lungo. Ci sono alti e bassi, ci vuole molta pazienza».
Valeria conferma che la cistite cronica di Seppia si è aggravata anche per i bocconcini prelibati ma deleteri che i visitatori di Boccadasse continuavano a offrigli, anche se ci sono una serie di altri fattori che hanno inciso sulla sua salute: «Penso sia anche uno stress emotivo per le troppe attenzioni – spiega ancora – Allo stesso modo può avere risentito del distacco che c'è stato dopo che io e il mio ex compagno ci siamo lasciati. Diciamo che sono successe tante cose tutte insieme. Ora sono quattro gatti con un solo umano».
La speranza adesso è che Seppia si rimetta al più presto, e che possa tornare a scorrazzare per le (protette) viuzze di Boccadasse come fa da sempre. L’unico modo per consentirgli di farlo, però, è di smettere di dargli da mangiare: da qui l’appello di Valeria, fondamentale per assicurare a Seppia di vivere una vita lunga, in salute e libero di assecondare i suoi bisogni e i suoi desideri in sicurezza.