Susan è appena uscita da casa sua, in Sud Africa, quando nota una piccola palla di pelo marrone sul marciapiede davanti al garage dell'appartamento.
È evidente che l'animale si trova in difficoltà: riesce a malapena a muoversi ma non sembra un mammifero conosciuto, semmai a Susan ricorda le fattezze dei gremlins, le creature dispettose nate dalla fantasia di Chris Columbus e protagoniste dell'omonimo film del 1984.
Quando si avvicina, si rende conto che quello che le sembrava un piccolo gremlin è in realtà un cucciolo di bushbaby, una specie minuscola di primate originaria della regione. È così piccolo da stare nel palmo della sua mano.
I bushbabies , o Galagos minori, sono primati del genere Galago. Sono probabilmente i primati più numerosi in Africa e possono essere trovati in ogni grande foresta del continente, abitando aree boschive, savane, cespugli fluviali e boschi. I Galagos vivono sugli alberi e sono capaci di saltare distanze significative, talvolta superiori, a 2,5 metri. Generalmente consumano prede animali e frutta, sebbene la loro dieta consista principalmente di piccoli invertebrati (per lo più insetti), alcune specie mangiano anche rane e altri piccoli animali.
Sono animali notturni. Le madri inizialmente riparano la loro prole in un nido o nelle cavità di un albero, poi nascondono i loro piccoli nel fogliame mentre vanno in cerca di cibo la notte. Ed è probabilmente proprio da un albero che è caduto il piccolo trovato da Susan.
La donna sospetta infatti che la madre non sia molto lontana, ma la ricerca non ha successo.
Dopo aver portato il cucciolo in casa ed essersi assicurata che non ci fossero ferite che avrebbero richiesto l'intervento di un veterinario, Susan sa esattamente cosa fare: provare a riunire il piccolo Galago con i suoi genitori.
Quindi lo rimette sul marciapiede e ha un'idea: riprodurre dal suo telefono un video del pianto di questi incredibili animali. In risposta al suono, la madre del cucciolo compare all'improvviso dall'alto e poi, con una mossa rapida e audace, balza giù per riportarlo finalmente a casa.
Quello di Susan è un caso del tutto particolare. Gli animali selvatici infatti non vanno mai toccati, e possono essere prelevati solo da persone esperte che conoscono la razza. L'unica eccezione è il caso di un animale in evidente stato di difficoltà.