Sembrava un micio un po’ buffo. E invece no. Quando i Carabinieri del Cites lo hanno visto, si sono resi conto che quello era un esemplare di Genetta panterina (Genetta maculata), un Viverride che vive nell’area dell’Africa subsahariana. Il ritrovamento è avvenuto all’Aeroporto di Fiumicino. L’animale si era nascosto sotto una cassa.
La società che gestisce lo scalo (la Aeroporti di Roma) ha chiamato i Carabinieri Forestali per intervenire nell’area della cargo city. L’esemplare, lungo circa 20 centimetri, era un cucciolo. Affamato e debilitato è stato portato nei locali del Distaccamento del Cites e lì è stato rifocillato.
Grazie a un breve lavoro d’indagine i militari sono stati in grado di scoprire da dove provenisse il piccolo. Qualche giorno prima proprio dall’aeroporto di Fiumicino erano stati importati 19 esemplari suoi simili. Quella Genetta panterina era riuscita a scappare durante le operazioni di sbarco. I Forestali hanno subito poi contattato la persona che si stava occupando del trasferimento dall’Africa all’Europa dei cuccioli, che si è subito adoperato a recuperare il disperso, inviando presso il Distaccamento lo spedizioniere che aveva curato la gestione e l’ introduzione degli altri esemplari della stessa specie.
Secondo la Red List dell’Iucn la Genetta panterina è una specie a rischio minimo di estinzione. Vive in diversi habitat, a cominciare dalle foreste pluviali africane fino agli altopiani dell’Etiopia. È riconoscibile per una pelliccia corta che ha un colore da un grigio biancastro a un giallo pallido, con una linea scura continua sul dorso. Sono animali arboricoli, notturni, che si cibano principalmente di carne oltre a uova, bacche e semi. Le sue prede preferite sono comunque i roditori: dal toporagno nigeriano (Crocidura nigeriae) al topo di Temminck (Mus musculoides). Venne identificato per la prima volta nel 1830 grazie allo zoologo John Edward Gray.