La natura e l’evoluzione a volte sembrano fare le cose con ordine e idee chiare, altre volte un po' meno. Quest'ultimo è sicuramente il caso delle anfisbene, un piccolo gruppo di rettili poco conosciuti, molto curiosi, praticamente ciechi e senza zampe, ma che somigliano più a un lombrico che a un serpente. E ora, una nuova specie di questi bizzarri animali fossori è stata appena scoperta tra le montagne del Brasile, aggiungendo un ulteriore tassello alla già straordinaria biodiversità di questa regione.
La scoperta, pubblicata sulla rivista scientifica ZooKeys, è avvenuta durante un progetto di monitoraggio ambientale condotto da una compagnia mineraria tra le montagne dell'Espinhaço, nel nord del Paese. Qui, un team di ricercatori ha notato diverse anfisbene che non sembravano però appartenere a nessuna delle specie già note. Per confermare che si trattasse davvero di una nuova specie, gli scienziati hanno però dovuto studiarle un po' più a lungo e da vicino, raccogliendo anche alcuni campioni.
Hanno poi analizzato caratteristiche fisiche come la forma del muso, le squame e il numero di anelli che compongono il corpo, confrontando anche il DNA con quello delle altre specie conosciute. Dopo un'accurata analisi, è arrivata infine la conferma: si trattava di una nuova specie, battezzata Amphisbaena amethysta. Il nome rende omaggio alla regione in cui è stata scoperta, famosa proprio per l'estrazione di ametiste. Tuttavia, anche A. amethysta, come le altre anfisbene, non spicca propriamente per la sua bellezza, al contrario della pietra preziosa.
A prima vista, sembra un enorme lombrico, lungo circa 26 centimetri. Il suo corpo, di un colore rosato nella parte iniziale, diventa poi più scuro verso la coda. Come gli altri altri suoi simili, poi, è quasi cieca e ha abitudine fossorie. Significa che vive per lo più sottoterra, proprio come i lombrichi, ed è in realtà per questo che questi due animali si somigliano molto. Si chiama convergenza evolutiva: ovvero, ambienti e stili di vita simili, talvolta portano all'evoluzione di caratteristiche quasi identiche (per questo convergenti) in animali anche molto diversi tra loro.
Sebbene molte altre specie siano già state trovate nella stessa regione, gli autori dello studio credono che questa scoperta sia solo la punta dell'iceberg. Secondo i ricercatori, A. amethysta potrebbe essere la prova che la fauna del sottosuolo delle montagne dell'Espinhaço sia ancora in gran parte ancora sconosciuta, e che questa zona potrebbe ospitare una ricchezza di specie endemiche ancora tutte da scoprire. Potrà non essere i rettile più bello al mondo, ma questa nuova anfisbena dimostra davvero quando può essere bizzarra e diversificata la vita del nostro pianeta.