Il nostro lettore Matteo Di Giaimo ci ha inviato un video girato durante una delle sue esplorazioni marine, in Cilento, chiedendoci di identificare una creatura affascinante e misteriosa che si muoveva delicatamente sul fondale. Apparentemente può sembrare infatti quasi una pianta o una sorta di "fiore" marino, così ancorato agli scogli, ma in realtà si tratta di un animale. Dopo un'attenta analisi e grazie all'aiuto prezioso di Luigi Musco, biologo marino e professore di zoologia dell'Università del Salento, possiamo dire che si tratta di un verme polichete sessile appartenente al grande gruppo dei sabellidi tubolari e appartiene al genere Branchiomma.
Questi organismi, spesso ignorati a prima vista, sono in realtà straordinari ingegneri dell'ecosistema marino. I vermi policheti sessili, come quelli del genere Branchiomma, sono caratterizzati da un corpo allungato e segmentato, con ciascun segmento dotato di setole, da cui il nome "polichete", che significa appunto "molte setole", come l'ormai famigerato vermocane, parente "mobile" di questi vermi. I policheti tubolari, in particolare, vivono all'interno di tubi che costruiscono con secrezioni proteiche e particelle di sabbia o detriti. Questi tubi fungono da rifugio, proteggendo il verme dai predatori e dalle condizioni ambientali avverse.
La caratteristica più affascinante di questi vermi, ben visibile nel video, è il loro "ventaglio" branchiale, un insieme di filamenti colorati e piumosi che il verme estende fuori dal tubo per catturare particelle di cibo sospese nell'acqua e per respirare. Questo ventaglio può avere colori vivaci che vanno dal rosso al viola, e può ritirarsi rapidamente all'interno del tubo al minimo segnale di pericolo. I vermi policheti sessili sono quindi animali filtratori, ovvero si nutrono di piccole particelle organiche sospese nell'acqua, come plankton e detriti, che "agguantano" con il loro ventaglio piumato.
Sono organismi anche bentonici, il che significa che vivono sul fondo del mare, dove svolgono un ruolo cruciale nell'ecosistema, contribuendo alla pulizia dell'acqua e fornendo un habitat per altre forme di vita marina. Questi anellidi sono più comuni in acque poco profonde, spesso ancorati a rocce, scogli o altre superfici dure. Nonostante il loro aspetto delicato, sono incredibilmente resilienti e possono formare colonie che alterano e influenzano significativamente l'habitat circostante, creando complessi microecosistemi brulicanti di numerose altre creature marine.
I vermi policheti tubolari sono l’ennesima prova della complessità e della bellezza quasi aliena del mondo marino, un promemoria di quanto ancora ci sia da scoprire sotto la superficie del mare, anche a pochi passi dalla battigia. Quindi, se durante un'immersione o una passeggiata in riva al mare e tra le pozze di marea vi imbattete in un animale simile, ricordate: state osservando uno degli ingegneri più affascinanti del mare e non un strano fiore marino.