Sembra un coccodrillo, ma il gaviale è un animale affascinante con caratteristiche straordinarie. Il suo muso lungo e stretto, dotato di circa 100 denti affilati, lo rende un predatore unico e con una dieta specializzata. Questo rettile può raggiungere i 6 metri di lunghezza e si muove nell'acqua con l'agilità di un pesce, toccando velocità fino a 25 km/h. La sua capacità di produrre una vasta gamma di suoni per comunicare con i suoi simili aggiunge un ulteriore strato di complessità a questo straordinario abitante dei fiumi.
Che rettile è il gaviale?
Il gaviale, conosciuto scientificamente come Gavialis gangeticus o gaviale del Gange, è originario del subcontinente indiano, prevalentemente in India e nelle sue vicinanze, ristretto all'Asia. Appartiene alla famiglia dei Gavialidi, una delle tre grandi famiglie dell'ordine Crocodylia. Questo gruppo ha una storia evolutiva che risale a oltre 90 milioni di anni fa, nel periodo Cretaceo, quando ancora sul Pianeta camminavano i dinosauri. Oltre ai gavialidi, l'ordine dei Crocodylia include i crocodilidi, noti per i coccodrilli, e gli alligatoridi, che comprendono sia gli alligatori che i caimani. Questi ultimi si distinguono per il muso più schiacciato e a forma di "U", contrapposto al muso lungo e sottile caratteristico dei gaviali.
Il muso del gaviale
Oltre a essere stretto e lungo, un’altra cosa impressionante del muso del gaviale è la quantità di denti. Sia sulla mandibola che sulla mascella ci sono più di 50 denti, per un totale che supera i 100, anche se in ogni esemplare il numero può variare. Ma le particolarità non finiscono qua, perché guardando il muso del gaviale possiamo anche capire se siamo davanti a un maschio o a una femmina. Infatti alcuni esemplari hanno un bozzo sulla punta del muso. Questo bozzo indica che siamo di fronte a un esemplare maschio. È una massa di cartilagine e si chiama “ghara”: il nome viene da un tipico vaso indiano che ha lo stesso nome. Inizia a crescere quando il gaviale ha più o meno 10 anni e, una volta completamente formato, il maschio ha raggiunto la piena maturità.
Secondo gli studiosi svolge una doppia funzione: da una parte serve a comunicare. Il gaviale infatti produce una grande varietà di suoni, tra cui sibili, grugniti e schiocchi. Ci riesce proprio grazie a questo bozzo che si trova sulle narici. I suoni sono usati per comunicare, specialmente durante la stagione riproduttiva. Con questo arriviamo alla seconda funzione: si ipotizza che i gaviali maschi usino il ghara per richiamare eventuali partner e per emettere delle bollicine dal naso, come rituale di accoppiamento. Tra l’altro i gaviali sono anche l’unica specie dell’ordine dei Crocodylia caratterizzata da un dimorfismo sessuale molto evidente, legato proprio al ghara. Le femmine poi sono anche più piccole, perché raggiungono i 4 metri e mezzo circa, rispetto ai 6 del maschio.
Cosa mangia il gaviale?
La forma del muso di gaviale è legata alla cosiddetta specializzazione alimentare. I gaviali, infatti, hanno una dieta fatta quasi esclusivamente di pesci, mentre i coccodrilli e gli alligatori sono carnivori che aggrediscono anche mammiferi terrestri. Dovendo afferrare i pesci in acqua, la forma sottile e allungata del muso rende i movimenti del gaviale molto più rapidi: la forma allungata della testa incontra meno resistenza sott’acqua. Non solo, il muso contiene anche delle cellule sensoriali che permettono al gaviale di percepire le vibrazioni in acqua e quindi individuare facilmente le prede.
Una volta avvicinatosi abbastanza, il gaviale scatta velocemente con la testa da un lato all'altro, intrappolando i pesci con i suoi denti affilati, impedendo alla preda di scivolare via. La testa poi non è l’unica parte del corpo che si è specializzata nella caccia subacquea. Dovendo muoversi velocemente in acqua per cacciare, sono anche avvantaggiati dalle zampe palmate, il corpo allungato e dalle creste che si trovano sulla coda.
Il gaviale, come molti altri rettili e alcune specie di uccelli, per agevolare la digestione ingeriscono delle pietre chiamate "gastroliti", termine che deriva dal greco e significa letteralmente "pietre dello stomaco". I gastroliti sono pietre lisce e arrotondate che agiscono come piccoli macigni, sminuzzando il cibo e aumentando la superficie di contatto con gli enzimi digestivi. Questo processo meccanico facilita l'estrazione dei nutrienti dal cibo, poiché questi animali non masticano il cibo ma lo ingeriscono intero. Una volta svolto il loro compito, i gastroliti possono essere espulsi insieme ai residui non digeribili.
Come e dove vivono i gaviali
I gaviali sulla terra ferma sono meno agili, invece di camminare, strisciano sul terreno spingendosi con le zampe. Queste non sono sufficientemente forti per sostenere il loro peso medio di circa 120 kg, che può superare i 600 kg nei maschi più grandi. Gli avvistamenti di gaviali sulla terraferma sono rari; nella maggior parte dei casi, emergono dall'acqua per prendere il sole. Come rettili a sangue freddo, dipendono dalla luce solare per riscaldarsi corporeamente. Quando sono fuori dall'acqua, cercano la luce solare diretta per assorbire calore attraverso la loro pelle scura.
Questa strategia non solo aiuta a riscaldare il loro corpo, ma anche a stimolare l'attività metabolica, migliorando l'efficienza digestiva e l'assimilazione dei nutrienti. Quando necessario, i gaviali possono anche regolare la loro temperatura corporea spostandosi in ombra o tornando in acqua più fresca per evitare il surriscaldamento. Questo sistema sofisticato di termoregolazione è cruciale per la loro sopravvivenza e il loro comportamento quotidiano, permettendo loro di adattarsi efficacemente alle variazioni ambientali nelle loro aree di habitat naturale.
Nei gaviali, tenere la bocca aperta è un comportamento significativo che serve a diversi scopi vitali. Durante le giornate calde, questo gesto aiuta a regolare la temperatura corporea consentendo all'umidità di evaporare dalla mucosa orale, raffreddando il sangue nei vasi sanguigni della bocca. È anche utile per migliorare la ventilazione polmonare, soprattutto quando l'ossigeno nell'acqua è scarso o durante periodi di attività intensa. Inoltre, tenere la bocca aperta può servire come segnale di minaccia verso potenziali predatori o rivali, oltre a essere un mezzo di comunicazione visiva tra individui della stessa specie. Questo comportamento non è solo un adattamento fisico, ma anche un modo efficace per i gaviali di gestire le sfide dell'ambiente e delle interazioni sociali nella loro vita quotidiana.
Riproduzione
Oltre alla termoregolazione, l’altra occasione in cui i gaviali vanno sulla terraferma è legata alla riproduzione. La femmina di gaviale, infatti, depone le uova proprio sulla terraferma, sotterrandole nella sabbia. Il nido viene creato generalmente a una decina di metri dalla riva e almeno a un metro di altezza dal livello del mare, per limitare il più possibile il rischio che il nido finisca inondato dall’acqua. In media vengono deposte una quarantina di uova, che ci mettono circa 70 giorni per schiudersi.
Fino a quel momento la mamma resta a guardia del nido, per evitare che altri animali come manguste o altri rettili mangino le uova. Quando poi arriva il momento della schiusa, mamma gaviale inizierà a sentire dei versi tipo pigolii: sono i piccoli appena nati e, ascoltando questo richiamo, la mamma dissotterra le uova aiutando i piccoli a uscire. A volte può anche capitare che il guscio sia troppo duro e quindi i piccoli non riescano a romperlo e quindi vengono aiutati dalla mamma durante la schiusa.
I piccoli gaviali sono abbastanza precoci, infatti non hanno bisogno dei genitori per nutrirsi: prima di specializzarsi nella pesca come gli adulti, mangiano soprattutto piccoli anfibi, crostacei e insetti. Ma anche se sono autosufficienti, è stato osservato che per diverse settimane la mamma protegge i piccoli dai predatori, anche perché hanno meno possibilità di farcela proprio in questa prima fase della loro vita. Tra l’altro, in genere i coccodrilli trasportano i piccoli mettendoseli in bocca, per avvicinarli all’acqua senza che rischino aggressioni. I gaviali però sono un’eccezione, perché con il loro muso stretto, lungo e affilato, rischierebbero di ferire i loro cuccioli. E infatti invece di metterseli in bocca, se li caricano sulla testa o sul dorso per trasportarli.
I gaviali sono in grave pericolo
Originariamente, i gaviali erano diffusi in tutto il subcontinente indiano e cioè non solo in India, ma anche Nepal, Pakistan, Myanmar, Bhutan, Bangladesh. Oggi invece si trovano solo in alcune zone dell’India e del Nepal e si stima che siano poche centinaia di esemplari quelli capaci di riprodursi. Come capita spesso anche a coccodrilli e alligatori, i gaviali spesso sono stati cacciati per utilizzare la loro pelle. Oppure, più nello specifico, perché, secondo la medicina tradizionale, il ghara avrebbe proprietà afrodisiache.
Negli anni 70 i gaviali hanno già rischiato l’estinzione, è da allora che è stato dichiarato un animale protetto e che l’India ha vietato la caccia di questi animali. Da tempo si lavora anche a dei programmi di tutela e reintroduzione in natura dei gaviali, ma purtroppo i numeri continuano a restare molto bassi. Al di là della caccia, ci sono altri fattori che limitano molto la diffusione e la sopravvivenza dei gaviali.
Innanzitutto sono minacciati dalla pesca intensiva per due motivi: intanto la pesca ha ridotto drasticamente la disponibilità di cibo, i gaviali non trovano abbastanza pesce per nutrirsi; e poi spesso rimangono impigliati nelle reti da pesca proprio a causa del loro lungo muso e finiscono per affogare. E, in generale, l’intervento umano ha modificato così tanto il territorio da distruggere gran parte degli habitat naturali dei gaviali.
Si ringrazia Kunal Jain per il materiale video: https://travelwith.in/about-us/