Il boa delle sabbie d'Arabia, noto anche come erice di Jayakar (Eryx jayakari), è molto più di quello che sembra essere: il risultato di un disegno infantile di un serpente. Questo insolito rettile non è velenoso ed è caratteristico della Penisola Arabica, prediligendo le regioni desertiche, dove si mimetizza abilmente nella sabbia durante le ore più calde del giorno e si attiva al calare della notte.
Con una lunghezza che raramente supera i 60 cm, il boa presenta un corpo massiccio e una testa corta e larga, caratteristiche che lo rendono perfettamente adattato al suo ambiente. La sua colorazione variegata, dal marrone al grigio con macchie scure, gli permette di mimetizzarsi con il terreno sabbioso circostante. La dieta del boa delle sabbie è varia e include piccoli roditori, uccelli e anche altri serpenti.
Si potrebbe dire che assomigli a un pupazzo fatto con un calzino, con due bottoni al posto degli occhi, ma c'è di più dietro la sua strana apparenza. Questa caratteristica unica si è evoluta per consentire al boa delle sabbie di rimanere vigile e reattivo anche quando è nascosto, garantendo il suo successo nella caccia. Quando caccia, adotta una tecnica astuta: si nasconde nella sabbia, lasciando fuori solo gli occhi e una piccola parte della testa, aspettando pazientemente che una preda si avvicini prima di balzargli addosso in un istante.
La sua apparizione buffa e stravagante lo ha reso un soggetto di meme e di curiosità sui social media. Dal punto di vista riproduttivo, è ovoviviparo, il che significa che le uova si schiudono all'interno del corpo della femmina, che successivamente dà alla luce piccoli serpenti completamente formati. Sebbene non esistano dati precisi sulla sua conservazione, come molte altre creature, potrebbe essere influenzato dalla progressiva perdita del suo habitat naturale.
Il boa delle sabbie d'Arabia non è l'unico serpente di questo tipo, pochi sanno che una specie simile vive anche in Italia, il boa delle sabbie (Eryx jaculu), un serpente innocuo della famiglia Boidae. Dato per estinto in Romania dal 1937, nel settembre del 2014, è stato ritrovato vicino al Danubio, dopo una precedente osservazione nel 2011. Ma la sorpresa più grande è stata la sua conferma nella parte meridionale della Sicilia, dove alcuni individui di boa delle sabbie sono stati avvistati sulle strade del territorio di Licata, nella costa meridionale siciliana, vicino al fiume Salso.
Questa scoperta ha confermato l'esistenza di una popolazione riproduttiva, anche se segnalazioni precedenti della specie erano già state fatte nel territorio di Licata. Si ritiene che l'introduzione di questi serpenti sia avvenuta in epoca antica, attribuita agli antichi Greci che abitavano l'area, i quali potrebbero essere stati utilizzati per rituali bellici, una pratica comune nell'antichità greca.