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Erano pelle e ossa, deperiti e chiusi dentro dei piccoli box i sei cani salvati a Livorno grazie a un intervento congiunto delle Guardie zoofile e dei volontari dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).
I cani erano rinchiusi all’interno del terreno di proprietà di un cacciatore. Gli animali, tre maschi e tre femmine, vivevano in condizioni drammatiche: denutriti, senza cibo né acqua, circondati dalle proprie deiezioni e stretti in recinzioni anguste e fatiscenti.
I sei cani sono stati portati via dal terreno in cui erano rinchiusi e sottoposti a tutti i necessari controlli veterinari, da cui è emerso che tutti sono affetti da Leishmaniosi, una malattia molto comune del cane sostenuta da un parassita (Leishmania infantum) trasmesso da un flebotomo (piccola zanzara).
Uno degli animali, inoltre, dovrà essere operato per una cisti perianale. Ma ci sono anche buone notizie: uno dei sei cani, infatti, ha già trovato adozione, mentre gli altri cinque, al momento sono stati divisi tra un rifugio e alcuni stalli casalinghi.
Contattata da Kodami, l’Oipa ha spiegato che i cani «sono molto mansueti e affettuosi e che, al momento della loro liberazione, sono subito saliti sulle auto dei volontari».
Il nuovo obiettivo, ora, sarà di trovare presto una casa per ognuno di loro, in modo da poter dimenticare il passato e godersi tutto l’amore che non hanno mai avuto prima.
Lo scorso luglio, sempre in provincia di Livorno, un 70enne e un 46enne sono stati denunciati dai Carabinieri Forestali di Venturina Terme per abbandono di animali. Per oltre un anno hanno lasciato due cani da caccia, un Segugio Maremmano e un meticcio, chiusi in gabbie di piccole dimensioni tra escrementi e ciotole, con acqua ricoperta da muffa e feci di topo.
Chi volesse candidarsi ad adottare uno dei cinque cani salvati dall’Oipa e dalle Guardie zoofile a Livorno, una volta che saranno guariti e si saranno rimessi in forze, può chiamare il numero 3898187384 o inviare un’email all’indirizzo livorno@oipa.org.
