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24 Agosto 2023
16:50

Sea Shepherd recupera quasi 4mila mq di reti illegali nelle acque toscane: morti gli animali

Sea Shepherd, l’organizzazione che si occupa della salvaguardia degli ambienti marini, anche questa volta si conferma protagonista di un importante sequestro di materiale illegale nelle acque antistanti la Toscana.

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«Abbiamo recuperato nelle acque antistanti la Toscana dal mare ben 3.774 mq di reti e trappole illegali. Al loro interno tantissimi animali marini purtroppo deceduti, ma 135 animali che erano rimasti imprigionati sono stati salvati e restituiti al loro mare, vivi. Tra questi scorfani, granchi, polpi ma anche murene». E' quanto scrive su Facebook il team di Sea Shepherd, l’organizzazione che si occupa della salvaguardia della fauna ittica e degli ambienti marini, che anche questa volta si conferma protagonista di un importante sequestro di materiale illegale.

Dopo ore di pattugliamento, sorveglianza e di navigazione i volontari, a bordo della Sea Eagle, hanno scoperto ad ovest dell’isola di Montecristo ben 64 boe prive di qualsiasi dispositivo identificativo, pertanto illegali. «Il materiale sequestrato non potrà più avvelenare il nostro mare, già soffocato dalla plastica e sfruttato oltre i limiti della sopravvivenza. Ringraziamo le istituzioni e le persone coinvolte, in particolare i nostri 19 instancabili volontari imbarcati sulla Sea Eagle, il ROAN della Guardia di Finanza, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale e la Capitaneria di Porto di Livorno».

L'area del Parco Nazionale Arcipelago Toscano non è nuova a questi ritrovamenti, purtroppo: già lo scorso anno Sea Shepard aveva predisposto un pattugliamento delle acque antistanti l'area con l’obiettivo di contrastare il bracconaggio che in qualche mese aveva portato al sequestro di centinaia di trappole per la pesca illegale dei polpi disseminate sul fondale marino.

Nei mesi precedenti al monitoraggio, gli attivisti “sotto copertura” in collaborazione con gli agenti della Guardia di Finanza della Regione Toscana, avevano portato avanti le loro indagini, dalle quali era emersa la presenza di un’attività di pesca,  la cosiddetta pesca dei polpi “a barattolo”, molto diffusa lungo il litorale toscano.

Questo tipo di pesca non è illegale di per sé, ma lo diventa se si superano i limiti dei barattoli indicati per ogni imbarcazione e se si lasciano in modo stabile nel fondale, norme, secondo i controlli di Sea Shepherd regolarmente trasgredite. Le trappole, infatti, vengono eccome abbandonate sui fondali uccidendo così oltre ai polpi anche seppie, calamari e altri animali marini, creando un vero e proprio disastro ambientale.

Durante l'agosto 2022, l’associazione iniziò il recupero delle pericolose trappole raccontando l'impresa sui suoi social: «I numeri di questa operazione sono da brivido. Ad oggi abbiamo liberato il mare da 7672 barattoli consegnandoli quindi alla Guardia di Finanza». Un intervento che ha reso possibile il più grande sequestro di trappole per la pesca al polpo mai avvenuto in Italia.

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Simona Sirianni
Giornalista
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