Per noi europei l’idea di incontrare una iena potrà essere un pensiero piuttosto remoto, ma per le popolazioni africane o per dei turisti diretti in Kenya potrebbe essere un'eventualità concreta. È per questo che il Kenya Wildlife Service (KWS), l’ente statale del Ministero del turismo e della fauna selvatica keniano che si occupa dei parchi nazionali e della conservazione delle specie, ha divulgato sette utili regole in caso di incontro ravvicinato con uno di questi predatori.
Tra queste spicca quella di parlare all’animale. «Se vi doveste trovare faccia a faccia con una iena non correte o date le spalle all’animale, né accovacciati al suolo, anzi mantenete la vostra posizione e cercate di sembrare grossi e aggressivi, restate calmi e parlatele fino a quando non se ne andrà lei via. E nel caso non se ne andasse, emettete qualche suono più forte e minaccioso». Queste sono alcune delle indicazioni fornite dal KWS per sensibilizzare la popolazione, specialmente quella delle aree rurali del paese in cui sono numerosi i casi di aggressioni, di cui alcune anche mortali, da parte di questi carnivori.
L’idea di “parlare alle iene”, però non è stata presa sul serio dagli utenti del web, che hanno commentato in massa in maniera ironica sui social.
Il KWS ha in ogni caso ribadito che fuggire da un predatore è sempre sbagliato, «perché probabilmente si metteranno a inseguire un animale che scappa, com’è nella loro natura» e fare questo di fronte ad una iena le fa intendere che siamo una potenziale preda e che ne abbiamo paura. Inoltre una iena può correre ad una velocità massima di circa 65 km/h ed ha una notevole resistenza, quindi la fuga si rivelerebbe una soluzione improbabile. Invece, «se si mantiene la posizione – spiega il Kenya Wildlife Service – gli animali potrebbero allontanarsi senza causare alcun danno»
L’avviso del KWS, nella sua originalità, ha tuttavia riportato a galla una delle problematiche attuali del Kenya, ovvero il conflitto tra esseri umani e animali selvatici. Recentemente sono stati diversi i casi di attacchi da parte di iene, specie nelle zone rurali, in cui sono morti alcuni bambini e ragazzi nel percorso tra casa e scuola. Questa problematica è presente soprattutto nelle zone al confine di parchi e di riserve naturali, dove non sono solo le iene a causare incidenti. Dall’altro lato, gli animali sono a loro volta minacciati dai bracconieri e dalle condizioni di povertà della popolazione è tornata a cacciare alcuni erbivori selvatici per venderne la carne, spacciandola per quella di animali di allevamento.