Durante la passeggiata può capitare che il vostro cane si blocchi, rifiutandosi di procedere. È una situazione delicata e spiacevole in cui trovarsi, specialmente se il cane, oltre a fermarsi, inizia a divincolarsi tirando nella direzione opposta e rischiando di sfilarsi la pettorina.
I motivi per cui il cane non vuole camminare possono essere svariati. In tutti i casi è bene soffermarsi a capire qual è la causa scatenante e cosa fare: ad esempio se è sufficiente cambiare percorso perché il vostro compagno a quattro zampe torni sereno e collaborativo o se ci può essere alla base qualcosa di più serio che richiede l’aiuto di una figura esperta come un educatore/istruttore o un veterinario esperto in comportamento. Ad ogni modo non bisogna mai forzare il cane a procedere.
Capire le cause
Se si tratta di cuccioli e cuccioloni la spiegazione potrebbe trovarsi facilmente nella preoccupazione data dall’inesperienza. Specialmente in ambiente urbano infatti gli stimoli sono tanti: un motorino che sfreccia, un monopattino che ci passa accanto o, ancora, il forte rumore prodotto dai bus. Senza contare gli altri cani che possono essere amichevoli e non, con le relative marcature per noi impercettibili ma che potrebbero allarmare il cane al punto da non volere più avanzare.
Potrebbe essere anche stanchezza fisica: laddove abbiate deciso di fare un giro molto più lungo, un cane poco abituato, specialmente se cucciolo, può risentirne fisicamente e rifiutare di sforzarsi oltre.
I cani adulti e con esperienza invece potrebbero aver marcato con emozioni negative quel determinato punto in cui si rifiutano di procedere. Potrebbero aver subito un danno fisico di cui non ci siamo resi conto, per esempio, come l’aver urtato una zampa su un tombino, oppure vogliono evitare di ripassare proprio davanti a quel negozio da cui una volta è uscita una persona urlante, cosa che li ha molto spaventati.
Poniamo anche attenzione alle varie superfici, infatti la maggioranza dei cani ad esempio non ama camminare sulle griglie o su pavimentazioni scostanti. Inoltre l’asfalto in estate potrebbe essere rovente e bruciare i polpastrelli del povero Fido che cerca di comunicarvelo come meglio può, in questo caso fermandosi.
La preoccupazione poi, potrebbe tramutarsi in vero e proprio panico quando si tratta di un cane semi ferale (figlio cioè di genitori vissuti liberi per le campagne). In questo caso il cane oltre che impuntarsi, potrebbe tremare e cercare di divincolarsi dalla pettorina per fuggire via dal quel contesto, o andare a nascondersi in un luogo che ritiene più sicuro per la sua sopravvivenza. Anche se molto competenti in contesti naturali, questi cani potrebbero non reggere invece in alcun modo all’impatto con i caotici e chiassosi ambienti urbani.
Ad ogni modo, prima di cercare una spiegazione nell’aspetto comportamentale del vostro cane se si blocca durante la passeggiata, sinceratevi come prima cosa che non abbia problemi articolari.
Andiamo a vedere nel dettaglio come comportarsi e l’importanza che può assumere una figura competente come un educatore/istruttore cinofilo o un medico veterinario esperto in comportamento in questi casi.
Fermarsi e rimanere in osservazione
In questo mondo frenetico si ha sempre più la tendenza a voler soluzioni immediate. Un ottimo e intramontabile consiglio è invece quello (ove possibile) di fermarsi, stare nella situazione e osservare in prima persona il vostro compagno a quattro zampe.
Evitate di spazientirvi e mettetevi in un assetto di ascolto empatico nei confronti del vostro cane. Nessuno meglio di voi dovrebbe conoscerlo a tal punto da capire dal suo sguardo cosa sta provando. Potrebbe star sperimentando del dolore fisico, magari alle articolazioni.
Osservate la postura del suo corpo e gli eventuali segnali che può inviare il suo viso. Cercate di guardare anche l’ambiente intorno: c’è qualcosa nelle vicinanze che potrebbe spaventarlo? E notate anche se il suo sguardo si posa insistentemente su qualcosa, potrebbe essere un indizio. I cani quando vogliono – e se percepiscono di essere ascoltati – sanno bene come farsi capire.
Sempre rimanendo nell’osservazione potete notare l’assetto del cane mentre uscite dalla porta di casa. Capirete così se è già preoccupato (potrebbe essere in ansia anticipatoria a causa della rappresentazione mentale che ha della passeggiata a cui andrà in contro) o se invece è gioioso e a suo agio.
Potete poi eventualmente fare dei video con il vostro cellulare da fare poi vedere ad un professionista del settore che vi seguirà per un percorso insieme.
Mostrarsi una buona base sicura
Ricordate sempre che il mondo del vostro fedele compagno è ricco di elementi per voi impercettibili come odori e suoni. Ciò che per voi potrebbe essere facile o a cui potreste essere abituati, per lui potrebbe essere uno scoglio impervio. Se si tratta di un cucciolo potrebbe essere infastidito da pettorina e guinzaglio: data la sua poca dimestichezza con questi strumenti, potrebbe trovarli di impedimento e invadenti.
Mostratevi sensibili, attenti e solidi. Guardate sempre a 360 gradi e se vedete lungo il tragitto qualcosa che sapete potrebbe preoccuparlo, dimostrate di saper prendere in mano la situazione, gestendo la rotta magari allargandovi o cambiando lato del marciapiede.
Sappiate anche sdrammatizzare quando necessario: i cani sono generalmente molto empatici con i loro umani di riferimento e sentono e assorbono le loro emozioni.
Se il vostro cane vi percepisce come una guida solida, si affiderà a voi facilmente nelle situazioni di difficoltà.
Cambiare direzione
Provate a vedere se cambiando la direzione verso cui procedete il vostro cane ritorna sereno e collaborativo. Se l’esito è positivo, non dimenticate quanto accaduto e rimanete in osservazione anche nelle successive passeggiate. Potrebbe trattarsi di un caso isolato e dunque non dovreste preoccuparvi ma fare attenzione alla qualità delle uscite rimane un elemento importante della relazione con il vostro cane. Infatti, come abbiamo già visto, Fido potrebbe semplicemente aver marcato con emozioni negative quel determinato punto oppure potrebbero esserci odori che gli impediscono di procedere. In ogni caso si tratta di un cane con un profilo tendenzialmente insicuro con cui però, tramite l’aiuto di un educatore/istruttore, si possono andare a fare attività mirate all’accrescimento dell’autostima e dell’autoefficacia.
Inoltre potrebbe semplicemente voler andare in un’altra direzione perché c’è qualcosa che gli interessa come può essere un odore, un altro cane o perché ha riconosciuto la strada che porta al parco vicino casa, dove ci sono i suoi amici conspecifici con cui fare baldoria.
Non forzate mai la mano
Se il vostro cane non vuole procedere, avrà le sue valide ragioni e non è sicuramente tirandolo e strattonandolo verso di voi che risolverete la situazione, anzi: in questo modo rischierete anche di peggiorarla. Il cane vi percepirà insensibili a ciò che sta provando a manifestare e durante le passeggiate seguenti il suo senso di ansia potrebbe crescere, sentendosi solo e incompreso.
Non usate il cibo per convincerlo
In queste situazioni usare dei premietti succulenti per convincere il vostro cane a muoversi nella direzione desiderata non è costruttivo. Infatti potrebbe procedere ma con la sola intenzione di mangiare e una volta raggiunto l'obiettivo tornare alla situazione di stallo. O addirittura, se ripetuto più volte, potrebbe crearsi l’aspettativa che ogni volta che si blocca gli offrite del cibo per procedere ed entrare in questo circolo vizioso da cui poi è complesso uscire.
Inoltre nel caso il cane sia preoccupato per uno stimolo poco più avanti rispetto a dove si è bloccato, usare il cibo lo farebbe procedere in maniera inconsapevole proprio verso “il pericolo” e una volta che se ne rende conto potrebbe andare in panico.
Insomma cercate sempre di risolvere i “problemi” del vostro cane facendogli usare la cognizione di cui è dotato e lasciandolo libero di scegliere al di fuori di ogni condizionamento.
Fatevi aiutare da una figura competente
Se la situazione si ripropone, non indugiate a contattare un bravo educatore o istruttore cinofilo che vi aiuterà a indagare sui motivi del comportamento e arrivare, dove possibile, alla soluzione e valuterà lui stesso se è il caso di contattare un veterinario esperto in comportamento per un maggior supporto al vostro compagno a quattro zampe. Rimanete aperti ai consigli di persone esperte e siate pronti a mettervi in gioco perché spesso il problema non sta nel cane.