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31 Ottobre 2023
10:39

Scoperto uno dei più antichi fossili di libellula mai ritrovati: ha 202 milioni di anni

In Gran Bretagna i paleontologi hanno trovato uno dei più antichi fossili di libellula che potrebbe aiutare a comprendere meglio la storia e l'evoluzione dell'intero gruppo.

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Gli odonati, il gruppo che comprende le damigelle e le libellule, sono fra i più antichi insetti alati sulla Terra. Noti per le loro grandi ali membranose e per i colori iridescenti spesso mostrano, questi animali sono stati fra i primi gruppi di insetti ad aver conquistato il cielo e a sviluppare complesse danze di accoppiamento, che permettevano (permettono ancora oggi) ai potenziali partner di riconoscersi e riprodursi. Per quanto antiche, però, le libellule sono tuttavia molto difficili da trovare fra i resti fossili nascosti all'interno negli strati sedimentari di tutto il mondo.

Un nuovo studio effettuato da alcuni paleontologi dell'Open University a Walton Hall, Milton Keynes, in Gran Bretagna, ha però permesso di scoprire una nuova specie fossile, che potrebbe inoltre ridefinire le origini dell'intero gruppo. È stata recentemente descritta sulla rivista Historical Biology e secondo le analisi realizzate dagli esperti risalirebbe a un periodo raramente documentato dalla paleontologia legata agli insetti: 202 milioni di anni fa, il periodo immediatamente precedente al passaggio Triassico-Giurassico.

All'epoca gli animali sulla Terra stavano attraversando una piccola estinzione di massa nota agli esperti come quella del Trias-Giura, che fu però fondamentale per gli odonati e per altri due gruppi di insetti chiamati Protozygoptera e  Triadophlebiomorpha. In questo periodo, infatti, il clima mutò completamente e tra gli odonati comparve una piccola famiglia di insetti, Liassophlebiidae, che potrebbe essere l'antenata delle specie di libellule che sarebbero comparse da lì in avanti sopravvivendo fino ad oggi.

La nuova specie scoperta dai paleontologi inglesi appartiene proprio a questa famiglia, anche se ancora non è formalmente riconosciuta con un nome proprio. Gli esperti, infatti, attendono di effettuare altre ricerche più approfondite per descrivere dettagliatamente la specie, seppur i dati già disponibili all'interno di questo studio siano già sufficienti per comprendere la forma dell'animale e le caratteristiche che lo rendono un esemplare unico.

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Rappresentazione artistica di Liassophlebia sp., appoggiata su una fronda della specie paleofena Phlebopteris muensteri

Questo reperto risulta inoltre fra i più antichi del gruppo a essere stati mai trovati e dispone di un'ala anteriore incompleta lunga circa 4,2 cm e larga 1 cm. Ha una forma intermedia tipica di un insetto a metà strada tra le damigelle e le libellule e le sue venature sono perfettamente visibili, tanto che l'animale sembra quasi essere morto da poco. Il suo gruppo, attualmente rappresentato da cinque generi (Bavarophlebia, Ferganophlebia, Grimmenopteron, Rossiphlebia e Liassophlebia) visse in tutta Europa e in buona parte dell'Asia centrale e in Antartide, che all'epoca era ancora attaccata agli altri continenti.

L'individuo è stato trovato a Bowdens Quarry, nel Somerset, nel cuore più profondo del Regno Unito, in quella che viene definita da geologi e paleontologi come Formazione White Lias. Secondo gli esperti, questa scoperta arricchisce la conoscenza della diversità degli odonati più antichi e supporta anche l'ipotesi che l'estinzione di massa del Triassico-Giurassico possa aver favorito la nascita di nuovi gruppi, sia negli insetti che in altri animali. A questo periodo, infatti, si fa riferimento quando si parla di prima vera esplosione degli antenati dei dinosauri.

I più antichi parenti stretti degli odonati vissero però già all'epoca del Carbonifero, tra 359,2 e i 299 milioni di anni fa, rappresentati da alcuni dei più gradi insetti mai comparsi sulla Terra, come Meganeura monyi, che aveva un'apertura alare fino a 2,5 metri di lunghezza. Questi antichi insetti scomparvero però prima della comparsa dei rettili, e solo le forme e i gruppi più piccoli sopravvissero in un mondo non più esclusivamente o quasi abitato da insetti.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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