Un nuovo animale è stato scoperto in Antartide: il suo nome è Austropallene halanychi ed è un ragno di mare, o meglio un artropode del gruppo picnogonide, lontano antenato dei limuli – anche noti come granchi a ferro di cavallo -, diventato protagonista di uno studio pubblicato su Zookeys.
Gli autori della scoperta sono stati due ricercatori della Central Michigan University di Mount Pleasant, negli Stati Uniti, che ritrovandosi tra le mani dei campioni estratti dai fondali dell'Antartide nel 2013 – e per esattezza nel Mare di Ross, a circa 570 metri sotto il livello del mare – hanno recuperato questo animale dai frigoriferi della loro facoltà, scoprendo con sorpresa che era una nuova specie.
L'A. halanychi vive in uno dei mari più ostili del pianeta, buio, molto freddo ma anche molto ricco di sostanze nutrienti. Come tanti altri picnogonidi simili, si alimenta attraverso una proboscide molto sottile, che per dimensioni somiglia a uno stelo di paglia, mentre la respirazione attraverso gli arti, molto lunghi rispetto al resto dell'animale. Ciò che però rende davvero peculiare questa specie, hanno chiarito gli scopritori, tra cui Andrew R. Mahon, è che due sue estremità, quelle che in altre specie ricordano a delle chele, hanno delle notevoli dimensioni e ricordano due guantoni da box.
Probabilmente queste strutture si sono evolute per permettere all'A. halanynchi di afferrare cibi morbidi come vermi e anemoni di mare, ma è anche possibile che vengono utilizzati prima dell'accoppiamento, far colpo su un partner e superare i propri rivali. «La restante parte del corpo di questo picnogonide risulta invece parzialmente anonimo e molto simile alle altre specie che è possibile trovare nel Mare di Ross», ha commentato Mahon. Il suo corpo è lungo circa 1 centimetro, mentre le sue zampe si allungano per quasi 3 cm. Presenta inoltre una colorazione giallo paglierina e sulla sommità del suo corpo ha un paio di occhi scuri, con cui riesce a penetrare l'oscurità del mare glaciale.
Per recuperare questa specie nel Mare di Ross, gli scienziati che nel 2013 furono spediti in Antartide per compiere i campionamenti, hanno affrontato il continente di ghiaccio durante la stagione calda a bordo della Nathaniel B. Palmer, una nave di ricerca statunitense. Secondo gli autori della scoperta, l'aver trovato una nuova specie di picnogonide abbandonata all'interno di un frigorifero contenente campioni antartici è la dimostrazione che i mari che circondano il polo sud presentano ancora molte specie da scoprire e diversi ecosistemi ancora da esplorare.
«L'ambiente bentonico in Antartide è un'area della scienza che dobbiamo continuare a studiare. Anche perché c'è così tanto laggiù che ogni volta che andiamo troviamo cose nuove», ha commentato Mahon, in previsione di un possibile futuro viaggio di esplorazione. Eppure, i ricercatori potrebbero non avere più tempo per studiare queste specie e il fondale marino antartico. L'Antartide sta infatti vivendo uno dei momenti più bui della sua storia.
Il riscaldamento globale sta infatti surriscaldando il ghiaccio che comincia a sciogliersi. Tutta quest'acqua dolce si riversa a mare, andando ad alterare gli equilibrio bio-geo-chimici degli ecosistemi marini presenti sotto la banchisa e uccidendo milioni di organismi. Per quanto perciò Mahon e i suoi colleghi siano desiderosi di partire per raggiungere il Mare di Ross è probabile che nella stessa area in cui nel 2013 vennero compiuti i campionamenti non ci sia più nulla e che tutto sia morto per colpa delle conseguenze della crisi climatica.
«Forse però è proprio per questo che dobbiamo dirigervi verso il Polo Sud – ha concluso lo scienziato – Dobbiamo capire se c'è ancora modo di proteggere o meno questi delicati ecosistemi che si trovano poco lontano o al di sotto della banchisa antartica».