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16 Settembre 2024
17:00

Scoperto un antico fossile di celacanto vissuto in Australia più di 300 milioni di anni fa

Per molto tempo abbiamo creduto che questi antichi pesci avessero la stessa forma delle specie moderne. Sembra tuttavia che non sia così: hanno saputo adattarsi molto rapidamente ai cambiamenti geologici.

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Un recente studio pubblicato su Nature Communications ha presentato alla scienza una nuova specie fossile di celacanto, vissuta in Australia circa 385 milioni di anni fa. A differenza delle due specie attualmente viventi (Latimeria chalumnae e L. menadoensis), questa antico pesce presenta delle importanti differenze morfologiche, che hanno permesso ai paleontologi di determinare come questi animali sono cambiati nel corso del tempo adattandosi durante il Devoniano ad un ambiente in perenne trasformazione. 

Gli scienziati hanno chiamato la nuova specie Ngamugawi wirngarri ed è stata trovata all'interno della formazione Gogo della regione di Kimberley, in Australia nordoccidentale, che un tempo si trovava sott'acqua e disponeva di numerose barriere coralline. Il ritrovamento dei fossili non è però avvenuto di recente, ma nell'ormai lontano 2008, con la scoperta dei resti di due individui. Dal 2008 al 2021, i fossili sono stati infatti puliti e analizzati dettagliatamente da numerosi paleontologi australiani, finché il team di Alice Clement, biologa evoluzionista alla Flinders University, ha cominciato a considerare la possibilità che non si trattasse di un celacanto qualsiasi, ma di una nuova specie.

Riscoperti nel 1938 dopo essere stati considerati a lungo estinti questi antichi pesci hanno dimostrato di essere come tutti gli altri organismi, ovvero in grado di cambiare la forma del proprio corpo nel momento del bisogno. Questi pesci vivevano infatti in un contesto geologico molto diverso dal nostro, in cui le attività tettoniche dell'Oceania erano molto più forti e frequenti rispetto quelle attuali. La ragione per cui si osservava questa differenza era legata alla maggiore dinamicità della crosta terrestre provocata dalla deriva dei continenti, che in quel periodo storico della Terra stava spingendo le massa terrestri a unirsi, per formare il supercontinente Pangea.

Con la formazione di nuovi ambienti, i celacanti furono costretti ad adattarsi molto rapidamente ai cambiamenti geologici, velocizzando corrispettivamente il loro tasso di evoluzione in quelle aree dove gli effetti ambientali di quei processi erano più marcati. Il nome scientifico della specie significa "pesce antico" nella lingua locale del popolo Gooniyandi, che vive vicino al sito in cui è avvenuto il ritrovamento. N. wirngarri era inoltre più piccolo rispetto alle specie moderne, essendo lunga solo 20 centimetri, contro i 2 metri di lunghezza di Latimeria chalumnae. 

«Questa nuova specie ci fornisce una visione approfondita dell'anatomia primitiva di questa linea evolutiva – ha affermato un altro autore dello studio, il professor John Long della Flinders University – Per oltre 35 anni,abbiamo trovato diversi fossili di pesci perfettamente conservati nei siti di Gogo, che hanno prodotto molte scoperte significative». Tra queste scoperte i paleontologi menzionano diversi pesci con tessuti molli mineralizzati e alcune specie che spiegano l'origine della riproduzione sessuale nei vertebrati.

Sembra inoltre che questi pesci abbiano mantenuto la morfologia ancestrale fino all'evento che spazzò via quasi tutti i dinosauri, 65 milioni di anni fa. In seguito, nuove forme, da cui ne sono derivate le due specie attualmente viventi.

Bibliografia
Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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