Negli ultimi mesi è stata appena descritta Maratus nemo, una nuova specie di ragno pavone australiana, grazie agli scatti di Sheryl Holliday una fortunata fotografa che ha postato su un gruppo Facebook di esperti le immagini catturate durante un lavoro di campo. È proprio su questo gruppo che la specie ha attirato l'attenzione dell'aracnologo Joseph Schubert che ha successivamente descritto la specie.
Particolare il luogo del ritrovamento: Holliday era immersa fino alle ginocchia intenta a fotografare orchidee nelle acque di una palude nel sud dell'Australia , ambiente insolito per i ragni salticidi di questo genere, abituati a climi più aridi.
L'Australia è un continente ancora sotto molti aspetti inesplorato. Basti pensare che solo il 30% dei suoi invertebrati è stato scoperto e descritto e si stima ad esempio che potrebbero esserci ancora 15mila specie di aracnidi da identificare. Non preoccupatevi: non sono tutte specie pericolose per l'uomo (salvo pochissime eccezioni la maggior parte dei ragni è praticamente innocua per noi). Anzi, alcune di queste offrono meravigliosi spettacoli di forme e comportamenti, oltre che fornire aiuti concreti all'umanità con il loro ruolo ecologico ed ispirando nuove cure mediche.
La selezione sessuale e le differenze tra i sessi
Uno dei gruppi di aracnidi più affascinanti è sicuramente quello dei ragni pavone del genere Maratus, piccolissimi salticidi, chiamati anche ragni saltatori, di appena 5 millimetri. Il loro nome comune deriva dalla peculiare vistosità dei maschi, che in primavera sviluppano posteriori che per funzioni ricordano le sgargianti code iridescenti dei pavoni. L'addome, o opistosoma, di questi animali è riccamente colorato e spesso arricchito con setole e lembi laterali, mentre gli individui di sesso femminile mostrano colorazioni criptiche.
L'obbiettivo di questi bellissimi fustacchioni è infatti quello di impressionare le femmine per la riproduzione (sotto sotto siamo tutti uguali…) sfoggiando tutte le loro qualità tramite complicate danze: piega e sventola il posteriore, fai vibrare una zampa, saltella attorno al ramo. Se molti di noi rimangono a bocca aperta, figuriamoci le loro femmine!
Attenzione però: se l'esibizione non è giudicata soddisfacente non è raro che la vorace spettatrice provi a cibarsi del corteggiatore. Il cannibalismo non è certo un tabù per i ragni.
Quello dei ragni pavone è un classico esempio di selezione sessuale, ben spiegata dalla teoria evolutiva: scegliendo i partner più belli e bravi, le femmine sceglieranno gli individui dotati dei geni migliori, garantendo maggiori probabilità di sopravvivenza (e di accoppiamento) per i propri figli. La selezione sessuale è alla base quindi del dimorfismo tra i due sessi, ossia la spiccata differenziazione di maschi e femmine. Volete altri esempi? La folta criniera dei leoni, i palchi ramificati dei cervidi (come quelli enormi di Megaloceros giganteus), le grandissime corna degli scarabei rinoceronte e, appunto, le code a ventaglio dei pavoni.
Ma per attirare le femmine possono essere sfruttate anche altre caratteristiche, come canti e suoni particolari o precisi passi di danza.
Maratus nemo
Maratus nemo infatti, la nuova specie appena descritta, si differenzia dalle altre specie del genere Maratus, per la capacità di attirare le partner tramite… un suono particolare! Invece di sollevare completamente l'addome, che difatti in questa specie è sorprendentemente grigio, durante il corteggiamento alza il terzo paio di zampe verticalmente, facendo strusciare l'opistosoma a terra che genera per sfregamento un suono distinto. Ma questa non è l'unica stranezza di questo ragno: anche il suo habitat è insolito, essendo stato fotografato in una zona paludosa nel sud dell'Australia, mentre le altre specie preferiscono ambienti più aridi.
Ma come mai si chiama così? Il suo nome è un chiaro omaggio a Nemo, l'eroico pesce pagliaccio protagonista dell'omonimo film Disney, in riferimento alla colorazione arancione accesa con una netta striatura bianca della testa, su cui spuntano quattro vispi occhioni.
È difficile non farsi conquistare dalla tenerezza che emanano i ragni salticidi a guardarli più da vicino, una famiglia di ragni che grazie alla diffusione di memi e macrofotografie di altissimo livello, sta aiutando a scardinare l'ingiustificata avversione per questi animali, utili sotto tanti aspetti.
La loro costante attività predatoria ci garantisce un ottimo sistema di disinfestazione naturale che tiene a bada insetti ed altri invertebrati che possono essere davvero nocivi. Inoltre, dallo studio dei componenti chimici delle sostanze che producono come veleni e fibre proteiche della seta, gli scienziati possono scoprire (e in alcuni casi hanno già scoperto) nuovi composti farmacologici e materiali innovativi, come la seta sintetica inventata quest'anno da un' università norvegese.
E in Italia? Non sono presenti nel nostro Paese membri del genere Maratus, con le sue 92 specie (di cui ben 78 scoperte negli ultimi dieci anni!) praticamente un genere endemico del continente rosso, anche se ospitiamo altre specie di salticidi molto interessanti, come Saitis barbipes, vagamente somigliante ai ragni pavone per le sue abitudini e i suoi colori appariscenti.