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19 Maggio 2022
18:03

Scoperto in Perù un nuovo coccodrillo fossile di 7 milioni di anni fa

Una nuova specie fossile di coccodrillo marino datato 7 milioni di anni è stata scoperta in Perù. Si chiama Sacacosuchus cordovai e ha aiutato a capire come questi rettili hanno colonizzato il mare del Sud America.

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La scoperta fatta in Perù di un nuovo fossile di coccodrillo vissuto circa 7 milioni di anni fa, ha aiutato i paleontologi a raccogliere indizi su come le specie moderne, che oggi vivono sia in acqua dolce che salata, abbiano colonizzato per la prima volta il mare.

Secondo un gruppo di ricercatori peruviano, che ha analizzato i resti della mascella e del cranio della nuova specie, questi rettili hanno probabilmente attraversato l'oceano fino alla costa del Sud America, dando il via a una radiazione adattativa in quello che oggi è il Perù meridionale. I risultati di questi studi sono stati stati recentemente pubblicati sulla rivista Proceedings of the Royal Society B.

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Ricostruzione Sacacosuchus cordovai. Illustrazione di Universidad Peruana Cayetano Heredia/Javier Herbozo

La nuova specie è stata chiamata Sacacosuchus cordovai in onore del paleontologo Jesús Córdova e viveva nell'area attualmente occupata dal deserto di Sacaco circa 7 milioni di anni, quando all'epoca era un fondale profondo abitato da balene, squali giganti e coccodrilli, insieme a tutte le altre specie marine.

Si stima fosse lungo 4 metri e insieme ad altre specie di coccodrilli, hanno prosperato lungo la costa per circa 14 milioni di anni durante il Miocene, un periodo caratterizzato da una grande diversità di specie marine. I coccodrilli marini dell'epoca erano divisi in due grandi tipologie dal muso lungo e sottile: uno che si nutriva quasi esclusivamente di pesce e un altro che aveva una dieta un po' più generalista.

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I resti fossili di Sacacosuchus cordovai. Rodolfo Salas–Gismondi et al., 2022

Sebbene la famiglia a cui appartengono oggi i coccodrilli di questo tipo, i gavialidi, siano tutte d'acqua dolce, quelli dell'epoca erano marini e vivevano invece nelle acque costiere poco profonde. Queste specie si sono poi estinte del tutto dopo il Miocene, probabilmente coinvolte nell'estinzione della megafauna marina del Pliocene.

Di questo gruppo sopravvivono oggi solo specie d'acqua dolce, il gaviale del Gange (Gavialis gangeticus) e il falso gaviale (Tomistoma schlegelii). Vivono entrambi in Asia e sono purtroppo seriamente minacciati di estinzione.

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Un gaviale del Gange, considerato In pericolo critico dalla IUCN

Il Perù meridionale è una ricca e preziosa fonte di reperti fossili. Proprio lo scorso marzo, un team di paleontologi avevano annunciato il ritrovamento del cranio fossile di un enorme predatore estinto imparentato con balene e delfini moderni: il basilosauro di Ocucaje.

Il grosso cetaceo poteva arrivare a ben 17 metri di lunghezza, appartiene al genere Basilosaurus e nuotava nell'antico oceano peruviano circa 36 milioni di anni fa, durante l'Eocene.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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