Una coppia di esperti paleontologi brasiliani ha appena pubblicato un nuovo studio sulla rivista Scientific Reports in cui hanno descritto e presentato una nuova specie fossile strettamente imparentata ai dinosauri che visse al tramonto del Triassico, ovvero 233 milioni di anni fa. Questo animale, considerato un dinosauromorfo, era un membro del gruppo Silesauridae, fra i principali rettili presenti in quel periodo sulla Terra.
I paleontologi, Rodrigo T. Müller e Maurício S. Garcia, dell'Università federale di Santa Maria, l'hanno chiamato questa nuova specie Amanasaurus nesbitti, in onore del paleontologo statunitense Sterling J. Nesbitt, ed è attualmente anche l'unica specie a rappresentare questo nuovo genere. L'animale è stato identificato e studiato grazie a soli due frammenti ossei – una porzione di femore destro e una porzione di femore sinistro – che per quanto piccoli, hanno permesso comunque agli scienziati di comprendere la natura quadrupede di questo antico rettile.
Il reperto, noto come APPA/UFSM 0374, è stato scoperto all'interno del sito di Pivetta, vicino alla comunità di Santa Maria, in Brasile, nel Paraná, un vasto bacino sedimentario di origine cratonica che è situato nella parte centro-orientale del Sud America. Secondo Garcia, i silesauridi come l'Amanasaurus occupavano all'epoca una grande varietà di nicchie ecologiche, visto che all'inizio della loro evoluzione si nutrivano di carne, per poi successivamente specializzarsi anche nel consumo di alimenti vegetali che necessitavano di denti più specializzati.
Quasi tutte le specie di silesauridi finora conosciute, inoltre, sono caratterizzati da arti sottili e da una sporgenza a forma di becco dalla punta anteriore della mascella inferiore. Non si sa se però se questa nuova specie fosse dotata della stessa struttura, ma è molto probabile sì, spiegano i due paleontologi, visto che è un tratto presente anche in altri silesauridi suoi contemporanei. «È anche molto probabile che Amanasaurus sia un taxon gemello di Ignotosaurus e Silesaurus – ha affermato Müller – Due delle principali specie di silesauridi che entrarono in competizione con i primi dinosauri per il possesso del supercontinente che all'epoca era presente sulla Terra: la Pangea».
Il nome generico Amanasaurus unisce invece la parola "amana", proveniente dalla lingua locale tupi, che significa "pioggia", con il greco "saurus", che significa "lucertola". Amanasaurus significa quindi "Lucertola della Pioggia", in riferimento al grande cambiamento climatico che cambiò la Terra sul finire del Triassico e che portò intense piogge a stravolgere gli antichi deserti che coprivano le coste e le aree interne del supercontinente.
«In realtà, i silesauri, indipendentemente dalla loro posizione filogenetica, persistettero durante la maggior parte del periodo Triassico – spiegano i ricercatori – con le loro dimensioni corporee plesiomorfe (termine scientifico per definire caratteristiche arcaiche ndr) che gli permisero di sopravvivere fino all'alba dei dinosauri». Con il sopravvento poi dei saurischi e degli ornitischi, i due principali gruppi di dinosauri, i silesauri come Amanasaurus dovettero cedere però il posto di padroni assoluti della Terra, estinguendosi infine agli inizi del periodo Giurassico, noto appunto come il periodo di massima espansione e predominio dei grandi dinosauri.