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15 Settembre 2023
14:11

Scoperto in Brasile il primo ibrido tra un cane e una volpe

L'animale, finito in un centro di recupero dopo essere stato investito, sembrava una via di mezzo tra un cane e una volpe della Pampa. L'analisi del DNA ha confermato che si trattava di un ibrido di prima generazione.

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Foto di Flávia Ferrari

Il primo ibrido tra un cane e una volpe è stato recentemente scoperto in Brasile e descritto in uno studio appena pubblicato sulla rivista Animals. L'animale era stato investito da un'auto nella zona intorno alla città di Vacaria, nel 2021, e poi portato in un centro di recupero per animali selvatici per ricevere le cure del caso. Quasi subito, però, il personale del centro si è accorto che qualcosa non quadrava, non riuscendo a capire se si trattasse di un cane o di una volpe di Azara o della Pampa, un canide selvatico conosciuto anche come aguarachay (Lycalopex gymnocercus).

Il comportamento e le caratteristiche fisiche insolite, tra cui alcuni tratti più simili a quelli di un cane e altri più vicini invece a quelli di una volpe hanno così suscitato l'interesse degli scienziati delle università locali che hanno quindi analizzato il suo DNA per sciogliere ogni dubbio. I risultati hanno confermato che si trattava proprio del primo ibrido conosciuto tra una cane e una volpe, per la precisione tra un cane maschio – la cui razza resta sconosciuta – e una femmina di aguarachay.

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L’ibrido al centro di recupero. Foto di Flávia Ferrari

Studiando il DNA, inoltre, gli scienziati hanno anche scoperto che il numero di cromosomi era esattamente a metà tra un cane e una volpe di quella specie: ne possedeva infatti 76, mentre un cane domestico ne ha 78 e una volpe di Azara 74. Questo primo e inaspettato ibrido è stato poi chiamato "graxorra" o "dogxim" dagli operatori del centro e dagli scienziati: il primo è una combinazione di "grax", da "graxaim-do-campo", il nome comune portoghese con cui viene chiamata questa specie di volpe, e "orra", che viene invece da "cachorra", che sempre in portoghese significa invece "cagna" o "cagnolina". Il secondo nome è una fusione tra la parola "dog" e il nome portoghese dell'aguarachay.

Questo primo ibrido confermato offre ora agli scienziati la possibilità di effettuare diverse riflessioni. Innanzitutto, ora abbiamo la prova certa che anche canidi molto distanti tra loro da un punto di vista evolutivo – e che appartengono addirittura a due generi diversi, Canis e Lycalopex – possono incrociarsi e riprodursi. Tra canidi selvatici e cani domestici sono già noti molti altri casi di ibridazione, sia in cattività che in natura. Tuttavia, si tratta sempre di specie molto simili e strettamente imparentate tra loro e appartenenti allo stesso genere, Canis appunto.

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Un esemplare di volpe della Pampa o aguarachay (Lycalopex gymnocercus)

Si incrociano per esempio cani e lupi, cosa abbastanza comune e prevedibile considerando la discendenza diretta dei primi dai secondi. Ma i cani possono incrociarsi anche con i coyote, che a loro volta possono riprodursi tranquillamente con i lupi, dando vita ai cosiddetti "coywolf". Questo nuovo ibrido imprevisto, però, complica un po' le cose, aprendo nuovi scenari su possibili ulteriori ibridazioni in natura che potrebbero compromettere la conservazione e la purezza delle specie selvatiche.

L'esemplare protagonista di questa storia, che era una giovane femmina, è stata poi sterilizzata come parte delle cure necessarie in seguito all'investimento. Non è chiaro, perciò, se sarebbe stata in grado di riprodursi a sua volta, magari accoppiandosi con un altro ibrido o con una delle due specie genitrici. Nonostante ciò e la necessità di ulteriori studi su questo aspetto, gli scienziati temono però che probabilmente avrebbe potuto farlo.

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Il confronto tra l’ibrido (A) e una volpe della Pampa (B)

Questo significa che forse gli ibridi tra queste due specie sono molto più comuni e diffusi in natura di quanto crediamo, un'eventualità sicuramente da approfondire in ottica di conservazione per tutelare le volpi selvatiche. Ma che fine ha fatto poi questo primo storico ibrido? L'individuo, dopo essere stato curato all'ospedale veterinario dell'Universidade Federal do Rio Grande do Sul, dove si è ripreso completamente, era stato poi trasferito a un centro di recupero chiamato Mantenedouro São Braz, nella città di Santa Maria.

La femmina ha vissuto lì fino a quando è poi morta per cause sconosciute quest'anno, lasciandoci però in eredità un bel grattacapo sugli ibridi tra cani e volpi sudamericane che gli scienziati – di punto in bianco – dovranno ora aggiungere alla fitta agenda degli studi e dei progetti di conservazione dellle specie minacciate.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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