All'origine di tutto, qual è stato il primo animale a vivere sulla Terra? E' una domanda che ogni essere umano si è posto nel corso del tempo e la risposta cambia ogni volta di fronte a nuove scoperte scientifiche.
L'ultima rivelazione arriva ancora una volta dall'Australia e non a caso da uno dei siti più interessanti del Pianeta, un luogo in cui si può dire che esiste una "macchina del tempo" naturale che continua a restituire scoperte affascinanti e uniche. Si tratta della zona dei Flinders Rages nella parte meridionale del Paese, a circa 510 km a nord di Adelaide, in cui si racchiudono paesaggi mozzafiato e un territorio che offre uno sguardo al più lontano passato grazie ai fossili che vengono ritrovati.
In particolare questa volta è stato estratto un reperto nel Nilpena Ediacara National Park che rappresenta una forma di vita che ancora non era stata scoperta dall'essere umano e che risale al periodo Ediacarano, ovvero a un'epoca che risale a circa 635/538 milioni di anni fa.
Si tratta di una scoperta unica, descritta in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Evolution & Development e condotto dai ricercatori del South Australian Museum e colleghi di diverse università statunitensi.
Il fossile è stato definito all'interno di un vero e proprio nuovo genere chiamato Quaestio, per la cresta a forma di punto interrogativo che hanno identificato i ricercatori al centro del corpo, ed entra di diritto tra gli oltre 100 organismi multicellulari ad oggi rinvenuti che risalgono appunto all'Ediacarano, quando sul Pianeta che abitiamo apparvero i primi animali complessi e macroscopici.
Il nuovo reperto, poi, è stato chiamato Quaestio simpsonorum in onore di Mary Lou Simpson, fondatrice e presidente della Flinders Ranges Ediacara Foundation, e del marito Antony Simpson.
Largo intorno agli 8 cm, si tratta delle impronte di organismi che probabilmente si spostavano sul fondale marino dell'epoca e che oggi, chiaramente, si è trasformato in un territorio preziosissimo che ci consente di scoprire, nei Flinders Ranges, come vivevano questi primordiali esseri viventi.
E dunque come viveva Quaestio simpsonorum centinaia di milioni di anni fa? Una delle coautrici dello studio, la professoressa Mary Doser dell'Università della California, ha dichiarato che il fossile è particolarmente interessante perché ha caratteristiche precipue che lo rendono diverso dagli altri reperti ad oggi studiati. «Ciò che è davvero entusiasmante di questo fossile – ha dichiarato – è che è bilateralmente simmetrico, il ché significa che il suo lato destro rispecchia il lato sinistro, ma poi ha un elemento asimmetrico che forma la forma di un punto interrogativo al contrario».
Questa simmetria, secondo quanto riportato dagli esperti nella ricerca, «indica un certo livello di complessità genetica. Gli esseri umani sono bilateralmente simmetrici ma hanno una serie di asimmetrie, ad esempio la posizione del cuore e dell'appendice. Un certo numero di altre asimmetrie di questo tipo si trovano in tutto il regno animale: questo sembra essere uno dei primi organismi a organizzarsi in quel modo».
Mezzo miliardo di anni fa, dunque, un tempo impossibile anche solo da realizzare che possa essere passato, sulla Terra c'era un esserino che presentava delle caratteristiche uniche e che, a suo modo, testimonia quanto questo Pianeta è riuscito ad ospitare forme di vita che oggi non possiamo nemmeno immaginare che ci siano state.