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14 Aprile 2023
16:25

Scoperto in Australia un cranio di Sauropode: era un Titanosauro che migrava verso l’Antartide

Una nuova specie di Titanosauro è stata scoperta in Australia. Il ritrovamento conferma una vecchia teoria, secondo cui l'Antartide sarebbe stata libera dai ghiacci durante il Cretaceo 95 milioni di anni fa.

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Alcuni ricercatori dell'Università Curtin di Perth hanno appena pubblicato su Royal Society Open Science la notizia di aver trovato il cranio di un sauropode risalente a 95 milioni di anni fa, in pieno periodo Cretaceo. È il primo ad essersi così ben conservato all'interno dell'Australia ed è una scoperta importante poiché risale ad un epoca in cui l'isola/continente era situata molto più a sud, all'epoca in cui era in continuità con l'Antartide.

Il cranio è stato ritrovato presso la formazione Winton del Queensland e appartiene ad una specie che è imparentata con alcuni sauropodi provenienti dall'altro capo del mondo, in Sud America. È stato infatti identificato come la testa di un Diamantinasaurus matildae.

Se vi state chiedendo come è possibile che una specie ritrovata nel nord dell"Australia sia imparentata con le specie di sauropodi che vivevano in Sud America, basta prendere una paleomappa che raffigura l'emisfero australe dell'epoca per comprendere il segreto che si cela dietro questa parentela, come hanno spiegato i paleontologi, tra cui Stephen Poropat che è l'autore senior dell'articolo.

Principalmente «nell'analizzare i resti del D. matildae, abbiamo trovato somiglianze tra questo cranio e quello di un titanosauro chiamato Sarmientosaurus musacchiol che viveva in Sudamerica allo stesso tempo in cui il nostro diamantinasauro viveva in Queensland – chiarisce Poropat intervistato dall'emittenti televisive locali – Questo supporta precedenti teorie secondo cui i sauropodi si spostavano tra i continenti in cerca di clima mite». Riuscivano a fare ciò grazie a dei ponti di terra che collegavano all'epoca l'Australia al Sud America e all'Antartide, alla ricerca costante delle condizioni ambientali più favorevoli per loro.

Questo reperto non è il primo legato alla presenza del diamantinasauro nella regione. La specie infatti fu descritta per la prima volta nel 2009 e finora era conosciuta per i resti di tre esemplari incompleti, che erano privi di testa, il cui olotipo (l'esemplare su cui si basa la descrizione originale di una specie) comprendevano una scapola, lo sterno, gran parte delle zampe anteriori e posteriori, alcuni frammenti del bacino poche costole. Con la scoperta però di una testa ben conservata, i paleontologi hanno potuto confermare la stazza e le dimensioni dell'animale, 16 metri di lunghezza e 4 metri di altezza, e che possedeva una testa piccola (rispetto agli standard degli altri sauropodi).

La provenienza meridionale e il fatto che migrasse all'interno dell'Antartide per raggiungere il Sud America non ci deve però far credere che questo sauropode fosse abituato al freddo. Per quanto infatti l'Australia si trovasse molto più a sud rispetto ad oggi, il periodo compreso fra 100 e 95 milioni di anni fa visse uno dei momenti di maggior surriscaldamento globale di ogni epoca.  Tanto che i paleontologi credono che l'Antartide in quel frangente geologico non avesse nemmeno uno strato di ghiaccio. Se dovessimo immaginare dunque l'ecosistema che ricopriva l'Australia e l'Antartide di 95 milioni di anni fa sarebbe perciò meglio avere in mente le foreste, rispetto ai pack ghiacciati.

Per qual motivo però i paleontologi credono che questa nuova specie fosse un'abituale migratrice? Il fatto è che i Titanosauri sono comparsi in Sud America di seguito alla scomparsa dei sauropodi giurassici, come il diplodoco. E da lì si sono espansi nel resto del mondo, tramite i ponti di terra che collegavano all'epoca il Sud America con l'Africa, l'Antartide e – indirettamente grazie a questi – l'Australia e l'Europa. Visto però che le loro enormi esigenze metaboliche li spingevano a spostarsi costantemente, per trovare nuovi luoghi dove mangiare, i paleontologi hanno pensato che queste migrassero abitualmente da est a ovest e da ovest ad est, per rifornirsi costantemente di cibo e poi tornare indietro. Teoria che è stata confermata anche grazie al ritrovamento di alcuni fossili proprio in Antartide, come il Glacialisauro, che però risulta essere molto più antico.

«Riteniamo che i sauropodi abbiano sempre viaggiato tra l'Australia e il Sudamerica attraverso l'attuale Antartide, quando le condizioni climatiche glielo permettevano. Le condizioni più calde presenti infatti a sud sarebbero state fin troppo favorevoli per loro» chiarisce Stephen Poropat.

L'origine strana del nome della specie deriva invece dalla canzone popolare locale "Waltzing Matilda", scritta da Banjo Peterson nei dintorni di Winton, dove sono stati ritrovati i primi reperti. I paleontologi infatti che hanno compiuto la scoperta del 2009 – fra cui spicca David Elliott, che di professione fa l'allevatore di pecore e che solo per passione si dedica allo studio dei fossili – hanno riferito che in quel periodo ascoltavano costantemente alla radio questa canzone, mentre ripulivano i primi reperti di quello che sarebbe divenuto l'olotipo di D. matildae.

La prossima fase della ricerca, secondo i ricercatori, sarà quella di continuare a scavare nel Queensland per trovare nuovi reperti, che possano aiutare a comprendere quando i titanosauri giunsero per la prima volta in Australia, passando dal polo.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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