Si chiama Eumillipes persephone ed è il primo "vero" millepiedi mai descritto, nel senso che ha davvero più di mille zampe. Finora, il massimo numero di zampe osservato tra le specie di miriapodi, e di conseguenza nel regno animale, era di 750. Non male, ma di certo lontano dall'essere coerente con il loro nome!
L'esemplare è stato ritrovato in Australia a più di sessanta metri di profondità, in un complesso minerario della provincia di Eastern Goldfields, nell'ovest del Paese ed è stato poi descritto da un team di ricerca capitanato da Paul Marek della Virginia Tech.
Anche il suo genere descrive appieno la sua coerente struttura corporea. Eumillipes significa infatti "vero millepiedi", mentre l'epiteto specifico persephone fa invece riferimento a Persefone, figura della mitologia greca, sposa di Ade e regina dell'oltretomba… evidentemente l'ambiente di vita di questa specie non dev'essere sembrato molto ospitale al gruppo di ricercatori.
I miriapodi: una miriade di zampe
I millepiedi sono un gruppo di animali appartenenti al phylum degli artropodi e insieme ai centopiedi (scutigere e scolopendre) formano il gruppo dei miriapodi, animali con una miriade di zampe ed un corpo lungo e segmentato. Sono organismi antichissimi che abitano suoli e sottosuoli del nostro Pianeta da più di 400 milioni di anni. Nella loro lunga storia evolutiva hanno visto la comparsa di specie dalle forme incredibili, come Arthropleura, un enorme millepiedi del periodo Carbonifero (300 milioni di anni fa) che poteva superare i due metri e mezzo di lunghezza.
Il loro ruolo ecologico è fondamentale: sono importanti decompositori di materiale organico, sia vegetale che animale, e pertanto rivestono un ruolo chiave nei cicli dei principali elementi, come carbonio e azoto. Nonostante la loro importanza, le conoscenze che abbiamo di molte famiglie di miriapodi sono frammentate e scarse.
Adattamenti alla vita in profondità
E. persephone ha un corpo molto sottile (meno di 1 mm di spessore, ed una lunghezza di 9 cm), formato da circa 330 segmenti. È stato ritrovato nell'Agosto 2020 in un pozzo minerario a circa sessanta metri di profondità. Appartiene alla famiglia dei Siphonotidae (ordine Polyzoniida) ma appare simile ai millepiedi superallungati dell'ordine Siphonophorida di cui fa parte Illacme plenipes, il precedente detentore del titolo mondiale di "animale con più zampe al mondo" con ben 750 arti.
Entrambi gli organismi presentano un corpo molto allungato e ristretto, mancanza di occhi, antenne massicce, con corte gambe e niente pigmentazione: una serie di caratteri coerenti con lo stile di vita in profondità. Da analisi filogenomiche condotte dagli scienziati, questa somiglianza tra le due specie di super millepiedi solo lontanamente imparentate è risultata essere un classico esempio di convergenza evolutiva. Corpi super allungati con più di 180 segmenti e caratteristiche ottimali a penetrare il terreno a decine di metri di profondità si sono insomma evolute più volte indipendentemente anche in altre specie come Nematozonium filum, Siphonacme lyttoni e nel centopiedi giapponese Gonibregmatus plurimipes.