Un team di paleontologi ha appena scoperto e descritto una nuova specie di rapace fossile trovata all'interno dei depositi fossiliferi della Victoria Fossil Cave, vicino alla città di Naracoorte, in Australia. Il rapace visse durante il periodo Pleistocene, più di 500.000 anni fa, ed era endemico dell'Australia. Dalla descrizione pubblicata sulla rivista Alcheringa, emerge che questa specie grossomodo le stesse dimensioni dell'attuale aquila cuneata (Aquila auax), un rapace diffuso in Australia e nelle regioni meridionali della Nuova Guinea, con l'apertura alare di 182–232 cm,
La nuova specie fossile era però molto più probabilmente imparentata con un avvoltoio australiano estinto, il Cryptogyps lacertosus, che è stato riconosciuto come specie valida solo di recente. I paleontologi, guidati dalla dott.ssa Ellen Mather, del laboratorio di paleontologia della Flinders University, hanno deciso di chiamare la specie Dynatoaetus pachyosteus, per via delle sue ossa delle ali corte e robuste e per le dimensioni delle zampe, molto più grandi e robuste rispetto altre specie oggi presenti in Oceania.
Secondo invece le analisi comparative delle ossa, questa specie potrebbe essere inoltre imparentata anche con il serpentario crestato (Spilornis cheela) e l’aquila delle Filippine (Pithecophaga jefferyi), due rapaci diffusi oggi nelle folte giungle tropicali del Sud-est asiatico e della Nuova Guinea. Nella lunga storia evolutiva di questo particolare gruppetto di accipitriformi (l'ordine di uccelli in cui vengono inclusi aquile, poiane e avvoltoi) sembra infatti che gli antenati del D. pachyosteus abitassero in Asia e che poi lentamente abbiano conquistato le varie isole dell'arcipelago indonesiano e delle Filippine, prima di trovarsi in Nuova Guinea
Qui poi si sono lentamente evoluti e adattati dando vita a nuovi rami evolutivi che hanno portato alla comparsa delle due specie presenti oggi nelle Filippine, prima di raggiungere successivamente l'Australia è formare il nuovo genere Dynatoaetus. Sfortunatamente, affermano i ricercatori, i fossili degli accipitriformi sono molto rari, quindi gli scienziati non sanno esattamente quando questi uccelli si siano estinti o siano comparsi per la prima volta nel nord dell'Australia. Secondo però gli autori della scoperta, è molto probabile che l'estinzione dei grandi marsupiali abbia avuto un ruolo importante nella scomparsa dei grandi avvoltoi australiani come del genere Dynatoaetus.
Uno dei coautori dell'articolo, il dottor John Hellstrom, ha comunque condotto una datazione dei fossili tramite il metodo dell'uranio, usando la calcite che si era formata sopra le ossa, dando modo ai paleontologi di stabilire che l'animale risale a circa 60-50.000 anni fa e che era quindi sopravvissuto fino all’estinzione di massa della megafauna australiana. Tale datazione supporta quindi la teoria proposta dai ricercatori e consente inoltre agli zoologi di capire che la scomparsa degli avvoltoi e dei grandi rapaci australiani è stata una perdita piuttosto recente, di poco successiva all'arrivo della nostra specie, avvenuta circa 65.000 anni fa.