Due strani fossili ritrovati in Illinois di amnioti arcaici risalenti a più di 300 milioni di anni fa, morfologicamente a metà strada tra una lucertola ed un serpente, gettano nuova luce sulle trasformazioni evolutive che hanno portato alla perdita degli arti in alcuni gruppi di vertebrati, come nei serpenti.
I paleontologi hanno recentemente identificato questi fossili come appartenenti alla stessa specie, che hanno battezzato Nagini mazonense in un nuovo studio pubblicato il 28 marzo sulla rivista Nature Ecology & Evolution.
I due fossili di Nagini mazonense sono stati originariamente recuperati nel Mazon Creek Lagerstätte, un famoso sito fossilifero nell'Illinois nord-orientale che conserva antichi organismi di un'età compresa tra 307 e 309 milioni di anni, un periodo della storia della Terra chiamato Carbonifero. Un vasto estuario fluviale un tempo copriva la regione, e i suoi sedimenti morbidi e argillosi spesso seppellivano animali capaci di fossilizzare in condizioni ottimali: una vera e propria El Dorado per un cacciatore di fossili!
Nagini manzonese era un animale lungo e sottile di circa dieci centimetri, dotato di due piccole zampe posteriori ma totalmente privo di quelle anteriori comprese le strutture ossee che supportano l'attacco al corpo note come ossa della cintura toracica. Apparteneva ad un gruppo di vertebrati amnioti (comprendenti i progenitori di rettili e anfibi) ancestrali chiamati molgofidi, una sorta di "prova evolutiva" di uno stile di vita serpentino. Per le difficoltà di fossilizzazione e di ritrovamento, portare alla luce "anelli di congiunzione" evolutivi non è affatto semplice, ed informazioni di questa transizione avvenuta circa 300 milioni di anni fa le avevamo finora o da animali con quattro arti o da animali che ne erano già completamente sprovvisti. Ad esempio nel 2019 un altro molgovide era stato stato scoperto nella stessa cava fossilifera dell'Illinois, ma in questo caso l'animale era munito di tutte e quattro le zampe.
L'autore principale dell'articolo, il paleontologo Arjan Mann non è nuovo a questi tipi di ritrovamenti. Nella sua brillante carriera ha già portato alla luce e descritto numerose specie di para-rettili del Carbonifero, come Infernovenator steenae, Diabloroter bolti e Carbonodraco lundi. Interessante notare il significato alquanto evocativo di questi nomi: "Cacciatore infernale", "Scavatore diabolico" e "drago di carbonio". Nagini invece è un chiaro omaggio al celebre serpente della saga Harry Potter, fidatissima compagna (e Horcrux) di Lord Voldermort.
Comunque è importante specificare che non si trattava di un diretto antenato dei serpenti moderni, la cui origine è molto più recente è risale a circa 170 milioni di anni fa. Per gli esperti quindi, in questo caso si tratterebbe di un «primo esperimento evolutivo», per usare le parole di Mann, di una forma corporea priva di zampe, da cui poi si sono successivamente diversificati rettili e anfibi.