Un altorilievo con un serpente è emerso tra i lapilli e i resti del Parco archeologico di Pompei. Gli scavi della Regio IX, un’area finora inesplorata, stanno dando i loro frutti svelando sempre di più la relazione tra persone e animali nell'antica società romana. A darne l'annuncio è il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel con un post sul suo profilo Instagram: «La scoperta continua! Un serpente esce dai lapilli, vedremo che altro c’è…».
La Regio IX di Pompei, uno dei nove quartieri in cui è suddiviso il sito, rappresenta un’area estesa per circa 3.200 mq, quasi un intero isolato della città antica sepolta nel 79 d.C. dall'eruzione del Vesuvio. Sono moltissimi i reperti che attendono di essere trovati e di raccontare la millenaria relazione tra noi e le altre specie.
Noi di Kodami siamo andati nel Parco per scoprirlo attraverso un video reportage, entrando anche in luoghi ancora chiusi al pubblico, come la Casa dei Ceii, dove è presente uno straordinario affresco con scene di caccia dove sono presenti grandi felini e altri selvatici. Come ci aveva spiegato Luana Toniolo, archeologa e funzionaria del sito archeologico, i serpenti sono una raffigurazione tipica in tutti i contesti pompeiani: «Per noi il serpente è un animale pericoloso, "cattivo". Ma per loro era un daimon ovvero uno spirito degli elementi positivi e serviva proprio ad allontanare la negatività dalla casa». Non deve quindi sorprendere la presenza di un animale come il serpente, da noi percepito come minaccioso, all'interno di una casa, dove aveva la funzione di "buon auspicio" per i suoi abitanti.
Non è la prima volta che Zuchtriegel mette in luce il ruolo svolto dagli animali nella cultura pompeiana e addirittura nelle attività di conservazione del Parco stesso. È sotto la sua direzione che è nata l'idea di impiegare 150 pecore nel pianoro non scavato di Pompei. Un vero ecopascolo all’interno della città antica per gestire la vegetazione al di sopra dello strato di cenere e lapillo.
«A volte l’innovazione più grande è il ritorno alle nostre radici. Così Pompei, attraverso il recupero della più antica ed efficiente tecnologia di tradizione, la “Natura”, affronta in maniera sostenibile la gestione e manutenzione degli spazi verdi del sito», aveva dichiarato Zuchtriegel in quell'occasione.
Il ritorno alla natura, e quindi agli animali, per il direttore di origine tedesca è un filo conduttore della sua comunicazione online. Il racconto della fauna nell'arte pompeiana è proseguito, infatti, dopo l'annuncio della scoperta dell'altorilievo del serpente, anche con gli affreschi di alcuni passeri: «Due uccellini nella casa dei pittori al lavoro a Pompei dove attualmente è in corso un progetto di restauro e accessibilità».
Un esempio significativo di quanto le società antiche conoscessero le specie vicine e lontane e ne apprezzassero l'immagine nella vita di tutti i giorni.