Un vero e proprio allevamento degli orrori, dove le mucche venivano tenute in condizioni drammatiche e per alcune è stato addirittura necessario procedere con l'abbattimento a causa dello stato di salute ormai critico. Lo hanno scoperto i Carabinieri Forestali nel territorio del Comune di Montefalco, in Umbria, ottenendo poi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Spoleto, su richiesta della Procura, il sequestro di 88 animali.
Le indagini sono iniziate nel 2023, con i controlli dei Carabinieri Forestali di Campello sul Clitunno e dei medici veterinari dell’Usl Umbria 2, che hanno accertato preoccupanti condizioni igieniche e un forte stato di malnutrizione negli animali. Le mucche, hanno constatato i militari, erano «scheletriche e sporche, e affondavano le zampe in circa 80 cm di lettiera formata prevalentemente dalle loro feci, alimentate con sola paglia e acqua di abbeverata assente. È stato accertato l’indice di mortalità nella stalla, per legge non superiore al 4%, al 10%. Alcune venivano trovate a terra incapaci di alzarsi con piaghe da decubito e per almeno due di queste è stato disposto l’abbattimento». Alcune mucche avevano inoltre infezioni in corso, con cariche batteriche superiori di circa sei volte rispetto ai parametri previsti per legge quando si parla di latte destinato al consumo umano.
A questo si aggiungono tutta una serie di violazioni della normativa sul benessere animale che vanno dalla difformità dei registri di stalla alle condizioni igieniche della sala latte e dei contenitori. Il Servizio Veterinario, in occasione del sopralluogo, aveva intimato ai titolari dell'allevamento di provvedere nel minor tempo possibile ad adeguarsi alla normativa sul benessere animale, bloccando il conferimento del latte destinato al consumo umano e fermando l'intera procedura di allevamento. Erano anche state staccate sanzioni per 30mila euro circa, ma un secondo controllo effettuato a fine 2023 ha confermato che nessun provvedimento era stato adottato.
Le condizioni degli animali non erano insomma cambiate, e la situazione era rimasta invariata. Sono qiindi scattati sequestro preventivo e le denunce. Le ipotesi di reato sono di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze, maltrattamento di animali e illecito smaltimento dei copri di quelli deceduti.