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20 Dicembre 2022
15:58

Scoperti 168 nuovi geoglifi a Nazca: molti sono di animali

Un team di ricerca giapponese ha scoperto a Nazca, nel sud del Perù, 168 nuovi geoglifi che ritraggono persone e diverse specie animali.

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Geoglifico (foto di Silvan Rehfeld, Fonte: Unesco)

Scoperti 168 nuovi geoglifici che ritraggono persone e animali a Nazca, nel sud del Perù. I geoglifici sono configurazioni di grandi dimensioni tipiche della zona realizzate tra il I millennio a. C e il I millennio d. C. Ritraggono in maniera stilizzata soggetti naturalistici, come animali e piante, o geometrici.

Si tratta di testimonianze risalenti al periodo compreso creati tra il 100 a.C. e il 300 d.C. e per le loro particolari caratteristiche sono annoverati tra i più grandi enigmi dell'archeologia. In virtù di ciò, e del loro valore storico, nel 1994 l'Unesco ha riconosciuti i geoglifici di Nazca come patrimonio mondiale dell'Umanità.

Le figure, note come "Linee di Nazca" sono visibili dall'alto e hanno una complessità molto variabile, alcune sono semplici forme geometriche, mentre altre rappresentano un colibrì, un ragno, un pesce, un condor, un airone, una scimmia, una lucertola, un cane e un gatto.

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Geoglifi (foto di Silvan Rehfeld, Fonte: Unesco)

Si tratta di figure realizzate praticato  incisioni poco profonde nel pavimento della piana, oppure rimuovendo ciottoli e lasciando esposta la terra sottostante di colore più chiaro, creando così un contrasto ben visibile dall'alto. Sono stati creati in questo modo anche i 168 nuovi geoglifi a circa 400 chilometri dalla capitale Lima.

Le ricerche sono iniziate nel giugno 2019 e hanno visto l'impiego sia di droni che dell'intelligenza artificiale. A realizzare la scoperta è stato il team dell'università giapponese Yamagata, guidato dal professore Sakai Masato, in collaborazione con il gruppo di archeologi peruviani di Jorge Olano.

Nonostante l'impiego delle tecnologie e del know-how dei due paesi, gli studiosi non hanno ancora definito il ruolo occupato dai geoglifi nelle società precolombiane. Alcuni ipotizzano che abbiano avuto un ruolo religioso, viste le grandi dimensioni e la possibilità di essere apprezzati solo dall'alto. Secondo Paul Kosok e Maria Reiche, i primi a condurre ricerche articolate sulle Linee di Nazca, i segni avrebbero avuto uno scopo legato all'astronomia.

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Geoglifico (foto di Silvan Rehfeld, Fonte: Unesco)

L'Università di Yamagata ha già fatto sapere che continuerà a studiare i geoglifi peruviani e a preservare il sito. Non è tutto, i ricercatori continueranno a utilizzare l'intelligenza artificiale con la speranza di scoprire il segreto dei geoglifi e rivelare il motivo per cui sono stati creati.

Non è la prima volta che civiltà antiche usano le immagini degli animali a scopo culturale o religioso. Cani, gatti, galline, cavalli e molte altre specie sono presenti anche all'interno degli scavi di archeologici di Pompei dove Kodami si è recata per raccontare la storia millenaria della relazione tra animali e umani.

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Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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