Una ricerca del team del Queensland Museum, pubblicata su Zootaxa, presenta tre nuove specie di spugne carnivore della famiglia Cladorhizidae trovate nella Grande barriera corallina, nel Queensland, in Australia: si tratta di Abyssocladia falkor, Abyssocladia jeanvaceleti e Axoniderma wanda. Gli esemplari sono stati raccolti nel settembre 2020 attraverso l’utilizzo di ROV comandati a distanza ed essendo esemplari completi è stato inoltre possibile ridescrivere altre due specie di spugne australiane (Chondrocladia zygainadentonis e Asbestopluma maxisigma), precedentemente note solo sulla base di esemplari incompleti.
«È stato surreale dirigere i piloti di ROV mentre ero seduto alla mia scrivania al museo durante la raccolta degli esemplari, che si sono rivelati essere nuove specie», ha detto il Dr. Merrick Ekins, coautore dello studio e ricercatore presso il Queensland Museum. «Le spugne sono state raccolte dalla nave da ricerca Falkor dello Schmidt Ocean Institute nel settembre 2020: è stato inviato un ROV a 1.820 m sotto la superficie del mare per esplorare la parte più profonda della Grande barriera corallina. Durante la pandemia di COVID c'era molta incertezza riguardo ai viaggi ed è stato emozionante far comunque parte di questa spedizione, anche da remoto».
Le due nuove specie di spugne del genere Abyssocladia sono state chiamate "falkor" in onore della nave da ricerca e "jeanvaceleti" in onore dello scienziato che per primo ha descritto le spugne carnivore. Mentre la terza specie, Axoniderma wanda, è stata chiamata così in onore dell'alieno che parassita la conduttrice Melanie Stryder nel film e romanzo The Host di Stephenie Meyer.
«Conosciamo di più la superficie di Marte che le profondità degli oceani», ha affermato il CEO del Queensland Museum Network, il dott. Jim Thompson. «C'è ancora molto da imparare sui nostri oceani profondi e il coinvolgimento dei nostri scienziati in questi progetti di ricerca globali testimonia l’ampiezza delle competenze del team e al contempo amplia la nostra conoscenza. L’approccio collaborativo per la ricerca è a beneficio di tutta la comunità scientifica».
Le specie identificate fanno parte della famiglia Cladorhizidae, un gruppo di demospugne carnivore, descritte per la prima volta nel 1887, che abitano le acque profonde di tutto il mondo, in particolare sulle dorsali oceaniche e sui sistemi di montagne sottomarine.
Nonostante la forma ingannevole, le spugne sono animali a tutti gli effetti e sono tra i primi ad essersi evoluti più di 500 milioni di anni fa, restando poi quasi del tutto invariate nel tempo. Le specie della famiglia Cladorhizidae hanno una sorta di scheletro composto da numerose spicole, strutture rigide che forniscono supporto, permettendo ad alcune specie di raggiungere i 3 m di lunghezza, e che fungono anche da difesa dai predatori.
Queste spugne sono note per le loro peculiari strutture di alimentazione e l’inusuale comportamento predatorio: si attaccano al fondo marino ed estendono i filamenti attraverso i quali catturano le prede di passaggio nella colonna d'acqua, per lo più piccoli crostacei.
Le strutture di alimentazione della spugna sono spicole modificate e, a seconda della specie, possono essere lunghe e appuntite o ramificate e a forma di clava.
Per via della loro natura predatoria, le spugne Cladorhizidae svolgono un ruolo importante nell'ecosistema delle acque profonde, contribuendo al flusso di energia e nutrienti all'interno dell'ecosistema. Tuttavia, trovandosi in luoghi così inaccessibili per noi esseri umani si sa ancora molto poco su questi animali di “altri mondi”.