Un team di biologi di diverse università australiane ha identificato due nuove specie di scorpioni del misterioso genere Urodacus, gli scorpioni scavatori endemici dell'Australia, osservandone la punta della coda e i genitali interni. La ricerca è stata pubblicata sull'Australian Journal of Zoology.
Il dottor Bruno Buzatto, biologo evoluzionista della Flinders University e autore principale dello studio ha spiegato: «Osservando anche i loro genitali interni, piuttosto che solo la morfologia esterna, abbiamo scoperto che quella che inizialmente pensavamo fosse un’unica specie, distinta dalle altre già note del genere Urodacus, era in realtà due nuove specie piuttosto insolite. Una caratteristica di queste due nuove specie, Urodacus uncinus e Urodacus lunatus, è che i maschi hanno un notevole ingrossamento del telson, o pungiglione, dove si trovano le ghiandole velenifere. Inoltre l’aculeo è più ricurvo rispetto alle altre specie note». Le due nuove specie si aggiungono alle 21 precedentemente descritte, ma gli esperti suggeriscono che potrebbero esserne scoperte ancora un centinaio in futuro.
Il dottor Erich Volschenk, tassonomista australiano degli scorpioni e coautore dello studio, ha spiegato invece come la morfologia dei genitali interni di questi scorpioni è stata determinante per identificare le specie: «Quello che abbiamo scoperto è che queste due specie hanno degli emispermatofori (strutture usate per la riproduzione, ndr) piuttosto singolari: queste occupano l'intera lunghezza dell'addome e si fondono insieme per produrre una spermatofora. È la prima volta nella ricerca sul genere Urodacus che utilizziamo la morfologia dell'emispermatoforo per identificare delle nuove specie. Tuttavia, al momento possiamo solo speculare su come funzionino queste strutture durante l'accoppiamento».
La spermatofora è una specie di sacca che contiene gli spermatozoi in maniera compatta e che il maschio passa alla femmina durante l’accoppiamento per consentire la fecondazione interna. Dopo l'accoppiamento, agli scorpioni maschi ricrescono gli emispermatofori e entro un paio di settimane potranno accoppiarsi di nuovo. Questi aracnidi, però, potrebbero già essere minacciati: da una parte parte dal commercio di animali esotici, in cui tre delle specie del genere Urodacus sono già presenti nella top 10 degli invertebrati più popolari, e dall’altra dall'industria mineraria, perché, come dice il nome, gli scorpioni scavatori si sono adattati a vivere in ecosistemi caldi e aridi scavando sottoterra.
Secondo i ricercatori, il commercio e la detenzione di animali domestici esotici come gli scorpioni australiani ha gravi implicazioni sulla conservazione della biodiversità: «Finora sappiamo solo che queste due nuove specie hanno un areale ristretto nel Pilbara, limitato a ruscelli e linee di drenaggio», ha affermato Buzatto. «Alcune specie di Urodacus possono vivere fino a 20 anni in natura, ma è improbabile che quelle evolute per scavare in profondità vivano più di un anno in cattività», ha aggiunto, invece, Volschenk. Per quanto riguarda il loro veleno, invece, non viene considerato significativo dal punto di vista medico e non risulta pericoloso per l'uomo quanto quello delle specie di scorpioni di altri continenti.