Pompei non smette mai di regalare sorprese, anche a distanza di quasi duemila anni. Gli archeologi durante gli scavi nell'area delle Terme Stabiane, all'altezza di via dell'Abbondanza hanno ritrovato una tartaruga molto ben conservata con il suo uovo ancora all'interno del carapace.
Secondo quanto riferito a Kodami da fonti interne al Parco archeologico, l'animale era un individuo di circa 10 anni. La scoperta è stata fatta nell'ambito di una ricerca internazionale che vede coinvolta l'Università Orientale di Napoli, la Freie Universitat di Berlino e l'università di Oxford.
La tartaruga si trovava sotto una bottega, ed è ancora da chiarire se vi sia arrivata per deporre il suo uovo quando il locale era già in disuso, oppure se sia stato edificato dopo la morte dell'animale.
Più incerta la datazione dell'animale che oscilla tra il 62 e il 79 d. C. Una finestra molto ampia sulla quale farà chiarezza il team di ricerca internazionale che si trova a Pompei volta a indagare lo sviluppo urbano del quartiere abitativo prima dell’impianto delle terme dopo un violento terremoto nel 62 d.C. e prima della fatidica eruzione del 79 d.C.
L'animale potrebbe essere una Testudo marginata, oggi conosciuta come Tartaruga sarda. Resti del carapace di questa specie portata dalla Grecia in Italia dai Romani, infatti, sono già emersi nel Foro Romano, all'interno di una sepoltura arcaica del Lacus Curtius.
Una prova in più della profonda relazione che vede legati da sempre gli animali alla civiltà dell'essere umano, e che Kodami ha raccontato in un videoreportage girato negli Scavi archeologi di Pompei dove la presenza di cani, coccodrilli, orsi, cavalli e molte altre specie è testimoniata dai reperti artistici come mosaici e affreschi, ma anche da reperti fossili analoghi a quello della tartaruga rinvenuta oggi.