Un nuovo studio pubblicato su Scientific Reports ha appena reso noto il ritrovamento di un nuova specie di tirannosauro nella formazione di Hall Lake, in New Mexico, al confine fra gli Stati Uniti e il Messico. Questa specie, secondo le indagini effettuate dal team di Sebastian Dalman, paleontologo del Museo di Storia Naturale e di Scienza del New Mexico, è vissuta da 73 a 71 milioni di anni fa, 7 milioni prima la comparsa del più noto Tyrannosaurus rex in Nord America.
Gli scienziati sono riusciti a identificare la nuova specie andando ad analizzare un vecchio cranio, che era stato scoperto fra i sedimenti di Hall Lake nel 1983 e scambiato per un reperto di T. rex fino al 2013. Dalman ha deciso di chiamare la specie Tyrannosaurus mcraeensis, facendo riferimento al Gruppo McRae, gli strati rocciosi da cui è stato estratto il reperto.
Le differenze anatomiche fra questa specie e il T. rex sono davvero minime, ma secondo gli scienziati la forma della mascella inferiore in T. mcraeensis è più ricurva e sottile rispetto a quella del suo diretto successore. Nel cranio inoltre mancano anche diverse sporgenze ossee sopra gli occhi, che sono uno degli elementi tipici di riconoscimento dei T. rex. Ciò non ha però impedito ai paleontologi di pensare che le due specie fossero imparentate, tanto che all'interno dello studio le due specie vengono considerate "sorelle".
Andando infine a contare il numero di denti, il team di Dalman si è reso conto come T. mcraeensis disponeva di un numero inferiore di denti e che molto probabilmente non riusciva ad esercitare con il morso la stessa forza distruttiva, seppur rimanesse notevole anche per gli standard attuali del mondo animale.
I paleontologi chiariscono che non sono ancora in grado di valutare quali potessero essere le dimensioni finali della specie, ma Nick Longrich, coautore dello studio e paleontologo dell’Università di Bath, ha chiarito che molto probabilmente riusciva a superare i 12 m e che poteva in teoria anche superare le dimensioni di un T. rex adulto, spesso erroneamente ritenuto dai non esperti come il dinosauro carnivoro più grande della sua epoca.
Il materiale fossile dell'olotipo della specie (l'individuo con cui si è effettuata la sua identificazione, con la sigla NMMNH P-3698) è molto prezioso e secondo i paleontologi verrà per molto tempo analizzato dagli scienziati per comprendere meglio l'evoluzione del genere Tyrannosaurus nel tempo. Esso è costituito dal postorbitale destro, dallo squamoso destro, dal palatino sinistro e da una mascella incompleta proveniente dal cranio, oltre dal dentario sinistro, da altre ossa e da diversi denti isolati, che furono raccolti vicino al cranio nel 1983.
Questa specie visse in quella parte dell'America Settentrionale che i geologi chiamano Laramidia meridionale, un subcontinente insulare che si estendeva dall'odierna Alaska fino alla punta settentrionale del Messico, che oggi ormai si è fusa con il resto del continente. Gli autori ipotizzano anche che l'evoluzione dei tirannosauri giganti in Nord America, gruppo che comprende non solo il T. rex e il T. mcraeensis ma anche l'Albertosaurus scoperto in Canada, possa essere stata guidata dalle elevate dimensioni delle loro prede, che comprendevano creature come i ceratopsidi, i dinosauri dotati di corna, gli adrosauri e gli anchilosauri, molto difficili da abbattere per via delle loro armi di difesa.
Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le notizie inerenti questo gruppi di predatori. Recentemente per esempio è stato trovato un tirannosauro adolescente che presentava uno stomaco integro, contenente del cibo. Tale scoperta, insieme al ritrovamento di T. mcraeensis e al dibattito sulla natura di alcuni reperti controversi, sembra dimostrare il grande interesse che la ricerca gode ancora nei confronti di questi animali.