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12 Settembre 2023
12:00

Scoperta una nuova specie di lumaca senza guscio sull’isola di Montecristo

Sull'isola toscana di Montecristo è stata appena scoperta una nuova specie di lumaca senza chiocciola, ma non è ancora chiaro se sia autoctona o una specie aliena arrivata da poco.

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Sull'isola di Montecristo, resa celebre per le vicende raccontate dal famoso scrittore Alexandre Dumas, un team di scienziati italiani e stranieri ha appena scoperto una nuova specie di lumaca, che oltre a testimoniare ancora una volta l'elevato valore della biodiversità presente nell'Arcipelago Toscano sta dando anche ulteriore lustro al Parco Nazionale omonimo e alla riserva naturale, istituita nell'ormai lontano 1971.

Come sottolineano infatti Folco Giusti e Giuseppe Manganelli del Dipartimento di scienze fisiche, della Terra e dell’ambiente dell’Università di Siena, fra i padri della scoperta, questa lumaca – o meglio una limaccia, priva di conchiglia – è molto importante, perché dopo oltre 50 anni di ricerche faunistiche e di studi è comparsa all'improvviso, a testimonianza della sua rarità.

Il nome della nuova specie è Weltersia obscura e secondo lo studio pubblicato recentemente su Systematic and Biodivesity, è l'esempio perfetto di quello che in gergo i biologi definiscono una specie imprevista, ovvero un organismo che nessuno si aspettava di trovare. La nuova lumaca, ermafrodita come moltissime altre specie, ovviamente si distingue dalle altre presenti nel territorio toscano per alcune caratteristiche fisiche sottili ma peculiari, che possono essere utilizzate dagli esperti per il riconoscimento.

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L’isola di Montecristo. Foto da Wikimedia Commons

Tra queste, gli scienziati sottolineano per esempio «il dotto della borsa copulatrice, che si unisce ai genitali distali femminili, mentre in tutti gli altri limacidi, i dotti si uniscono al pene o all’atrio genitale». Molte altre caratteristiche tecniche distinguono inoltre questa lumaca da altre specie simili, come Limacus flavus. Tra cui il colore del corpo, la struttura dell’ovispermidotto e la struttura interna degli organi sessuali maschili e femminili.

Le limacce sono dei gasteropodi noti per l'assenza della conchiglia o guscio, che spesso prendono d'assalto orti mangiando le erbe e le piante coltivate. Essendo prive di conchiglia, di solito si difendono tramite la loro consistenza molliccia e la produzione di bava, che può impressionare e disgustare alcuni loro predatori, come gli uccelli.

Visto però che sono animali notturni (quindi difficili da studiare) e che in già in passato alcune specie si sono diffuse in America e in Europa tramite il commercio di bulbi e di semi dai tropici, verificare sin da subito che questa nuova specie sia autoctona è molto importante per stabilire se la riserva dell'isola può essere messa a rischio dalla sua presenza o meno.

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Le limacce, a differenza delle chiocciole, non possiedono una conchiglia dura esterna

Gli stessi Giusti e Manganelli, insieme a Andrea Benocci, altro autore dell'articolo, hanno affermato di non avere avere ancora chiaro se si tratti di una specie endemica trascurata dai precedenti studi o se si tratta di una specie aliena arrivata da poco sull'isola. Per risolvere questo enigma, gli scienziati sono quindi intenzionati ad effettuare nuovi studi più approfonditi sulla specie che permettano di valutare il grado di parentela con le altre lumache.

«La scoperta è veramente eccezionale. Non abbiamo infatti trovato solo una nuova specie, ma gli scienziati hanno addirittura dato il nome ad un nuovo genere – ha commentato Giampiero Sammuri, il presidente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano – Sono incredibili le sorprese piacevoli che sta riservando l’isola di Montecristo, soprattutto sugli invertebrati, negli ultimi anni. E pensare che l’isola è stata ampiamente studiata dai migliori specialisti italiani da almeno mezzo secolo. Eppure nel 2021 sono state trovate 5 specie di farfalle mai riscontrate prima, che si sono aggiunte alle 9 specie endemiche conosciute in precedenza».

La biodiversità dell'isola sembra quindi aumentare di anno in anno e sono i biologi stessi a dichiararsi sorpresi di fronte a questa esplosione di vita. Come però spiega Sammuri, il merito va anche alla buona gestione del parco. «Sembra quasi che questa “esplosione” di biodiversità sia da mettere in relazione con l’eradicazione del ratto effettuata nel 2011. In tal caso l’operazione non avrebbe fatto dunque solo involare 5.000 berte minori in più, come sostenuto anzitempo, ma avrebbe avuto un effetto benefico complessivo sulla biodiversità», di cui questa nuova limaccia ne è l'ultimo esempio.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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