Un entomologo della Florida State Collection of Arthropods, una delle istituzioni scientifiche di entomologia più grandi degli Stati Uniti, ha appena scoperto una nuova specie di damigella, un insetto simile alle libellule, che è possibile trovare vicino agli stagni e in varie regioni umide del centro e del sud America. La specie in questione si chiama Psaironeura angeloi e secondo il suo scopritore, Kenneth Tennessen, il suo areale si estenderebbe dal Messico centro-orientale fino al Brasile settentrionale e forse anche all'estremo nord della Bolivia.
Dal punto di vista estetico, questa damigella non è molto dissimile dalle altre presenti all'interno del suo genere, che presenta altre 6 specie. Come inoltre è possibile leggere all'interno dell'articolo che Tennessen ha scritto sulla rivista Zootaxa, il genere Psaironeura è stato riclassificato di recente e i suoi membri fanno ora parte della più grande famiglia di damigelle esistente al mondo, ovvero Coenagrionidae, nota come la famiglia più numerosa del sottordine degli Zigopteri.
La specie è stata descritta utilizzando diversi esemplari che sono stati catturati in Ecuador, così come fra le foreste di Panama, della Costa Rica e del Nicaragua. Dopo però che la descrizione della specie era stata appena completata, Tennessen è stato avvisato anche di altri potenziali avvistamenti, provenienti dalle regioni più meridionali.
L'insetto si presenta con un corpo blu elettrico, controbilanciato dal rosso acceso degli occhi e dalla punta bianca dell'apice addominale, da molti scambiato per una coda. Inoltre misura appena 3,7 cm di lunghezza, con le ali anteriori che presentano una lunghezza variabile tra 1,8 e 2,1 cm a secondo dell'individuo e del sesso. Le ali posteriori invece misurano tra 1,6 e 2 cm di lunghezza e si dimostrano molto utili per permettere all'animale di modificare velocemente la direzione del loro volo.
Secondo gli esperti, questa nuova specie di damigella è strettamente imparentata con Psaironeura remissa, una delle specie messicane più comuni del genere Psaironeura, che tuttavia presenta degli occhi verdi o neri. Entrambe le specie però vivono vicino alla vegetazione ripariale legnosa e sono molto difficili da trovare, in parte perché molto piccole ma anche perché finora non sono note le loro ninfe, che sono utili agli scienziati per definire l'areale di distribuzione degli adulti.
Tennessen al suo articolo non ha allegato nessun sequenziamento genetico e questo comporta che molto probabilmente altri scienziati, se non lui stesso, s'interesseranno presto per effettuare dei nuovi campionamenti in situ, così da ottenere il materiale genetico sufficiente per descrivere la specie anche dal punto di vista genico e non solo dal punto di vista anatomico e strutturale.
I prossimi obiettivi della ricerca saranno quindi quelli di ampliare lo spettro delle ricerche e di osservare nuovi esemplari, soprattutto dalle popolazioni che abitano i paesi sud americani. Rispetto infatti ai campioni provenienti dal Messico e da altri stati centrali, gli avvistamenti ottenuti dal Brasile o dalla Bolivia sono incerti e non consentono appieno di capire la distribuzione e l'ecologia della specie.