Queste settimane si sono rivelate molto interessanti per la ricerca paleontologica. Dopo aver infatti assistito alla scoperta di un nuovo dinosauro piumato in Cina e al ritrovamento di un "imprevisto" Adrosauro in Patagonia, gli appassionati di dinosauri di tutto il mondo ora possono godere dell'identificazione di una nuova specie di anchilosauro europeo che è stato trovato sull'isola di Wight, all'interno del Canale della Manica.
I paleontologi hanno dato all'animale il nome di Vectipelta barretti e visse durante il primo Cretaceo, circa 130 milioni di anni fa. Si tratta di un animale corazzato, che presenta delle placche ossee e cornee lungo la schiena come sulla superficie del cranio e della coda, di modo da non poter essere attaccato o quanto meno ferito da parte dei predatori.
«Questo esemplare è importante perché fa luce sulla diversità degli anchilosauri all'interno della Formazione Wessex e dell'Inghilterra meridionale durante il primo Cretaceo» ha sottolineato nell'articolo uscito sul Journal of Systematic Paleontology il paleontologo Stuart Pond che lavora anche al Natural History Museum di Londra. «Per quasi 142 anni infatti tutti i resti di anchilosauro che sono stati scoperti sull'isola di Wight sono stati assegnati a un genere differente – ha aggiunto lo studioso – ovvero a Polacanthus foxii. E ora questa scoperta ci costringerà a revisionare tutti i precedenti reperti, di modo da essere completamente certi che i paleontologi del passato non siano caduti in errore».
I ricercatori sottolineano che secondo le ultime stime, la nuova specie è anche più vecchia di circa 6-8 milioni di anni di Polacanthus foxii e almeno 3 milioni di anni più giovane da un altro anchilosauro presente nel Regno Unito, ovvero Hylaeosaurus armatus. Il nuovo ritrovamento permette quindi alla scienza di capire che questa regione dell'Europa, un tempo attaccata al continente attraverso un ponte di terra e alcune piccole isolette oltre a presentare diverse tipologie di anchilosauri fu anche molto importante per questo genere di erbivori durante l'inizio del Cretaceo.
Esistono però delle differenze concrete fra Polacanthus foxii e la nuova specie? «Direi proprio di sì», ha assicurato Pond. Oltre infatti a risultare più antica, i resti fossilizzati di V. barretti mostrano molteplici differenze a livello delle vertebre del collo e della schiena, oltre a disporre di un bacino completamente diverso e a una forma d'armatura che presentava piastre molto più affilate, sottili e meno appuntite. Non a caso infatti a livello morfologico questa specie risulta essere più imparentata con gli anchilosauri cinesi, rispetto alle specie successive che avrebbero dominato l'Europa alcuni milioni di anni dopo.
Essendo inoltre i giacimenti fossili risalenti a quest'epoca – ovvero fra il finire del Giurassico e l'inizio del Cretaceo – molto difficili da trovare sul pianeta, ciò rende le scoperte ottenute sull'isola di Wight molto importanti a livello internazionale visto che, per esempio, in Asia e in Nord America sono quasi del tutto assenti i fossili che ricadono in questo preciso momento geologico.
All'epoca l'isola di Wight aveva un clima simile a quello del Mediterraneo ed era una pianura alluvionale coperta da un grande sistema fluviale serpeggiante. Ed è forse questo il motivo per cui molti gli animali si sono fossilizzati nella regione: «Le inondazioni frequenti che colpivano questa tipologia di habitat hanno infatti probabilmente permesso all'ambiente di conservare insieme diversi fossili di piante e dinosauri. E quando le acque si sono ritirate, questa materia organica sarebbe stata isolata negli stagni della pianura alluvionale, rimanendo sepolta nel terreno argilloso».