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13 Dicembre 2022
16:22

Scontro tra i presidenti coreani per due cani. Intanto gli animali finiscono in una struttura

Nuova disputa in Corea del Sud tra l’ex, Moon Jae-in e l’attuale leader, Yoon Suk-yeol, sul mantenimento dei due cani che Kim Jong-un, leader della Corea del Nord, aveva regalato quattro anni fa all’ex presidente Moon vertice di Pyongyang nel 2018 come segno di dialogo tra le due Coree.

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Non c’è pace tra Corea del Sud e del Nord nemmeno quando si parla di animali. La nuova disputa è scoppiata tra l’ex leader sudcoreano, Moon Jae-in, e l’attuale, Yoon Suk-yeol, sul mantenimento dei due cani che Kim Jong-un, leader della Corea del Nord, aveva regalato quattro anni fa all’ex presidente come segno di dialogo tra le due Coree.

Per capire cosa è successo e perché i due animali siano finiti in una struttura, bisogna sapere come funzionano alcuni meccanismi del governo sudcoreano. Ufficialmente Gomi e Songgang, questi i nomi dei due cani da caccia di razza Pungsan, appartengono allo Stato perché ogni dono ricevuto dai presidenti in carica, animali e piante compresi, sono di proprietà dello Stato e non possono essere portati via alla fine del mandato.

Ma a maggio, quando Moon aveva lasciato l’incarico, era riuscito a portare via i due cani grazie a una modifica proprio a quella legge. Lunedì, però, l’ex presidente sudcoreano ha annunciato che restituirà al governo Songgang, Gomi e uno dei cuccioli che aveva tenuto per sé, motivando la decisione con un disaccordo con il Presidente attuale su chi debba coprire il costo del cibo e delle cure veterinarie.

La replica dell'ufficio di Yoon non è tardata ad arrivare e, rispedendo l’accusa al mittente ha risposto ricordando a Moon che gli era stato concesso di prendersi cura degli animali compreso il loro mantenimento.

La disputa è proprio su questa divergenza di opinioni. Secondo i giornali sudcoreani, i ministeri e le agenzie statali competenti si erano impegnati a coprire le spese per il mantenimento dei cani con un sussidio mensile di circa 2,5 milioni di won (circa 1.800 euro).

Ma come riferito dall’ufficio di Moon, l’amministrazione del nuovo presidente Yoon Suk-yeol non sembra essere d'accordo. In un messaggio condiviso sui social network, l’ex presidente si è detto «desolato» all’idea di restituire i cani, sia perché sono «animali a cui si era affezionato», sia perché in questo periodo Gomi si sta ristabilendo dopo aver subìto un intervento chirurgico. L'unico conforto è essersene potuto prendere cura per altri sei mesi dopo la fine del suo mandato.

Il Presidente Yoon, o meglio il suo ufficio, ha negato di essere intervenuto sulla questione e ha fatto sapere che le discussioni tra le agenzie coinvolte stanno proseguendo.

Nel frattempo, però, i due cani, Gomi e Songgang, sono stati trasferiti nella struttura gestita da funzionari locali nella città meridionale di Gwangju. E il Sindaco li ha ufficialmente presentati al pubblico: «Sono un simbolo di pace e di riconciliazione e cooperazione sud-nordcoreana. Per questo li alleveremo bene come coltiviamo un seme per la pace», ha detto a giornalisti e visitatori.

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Simona Sirianni
Giornalista
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