Il duello è partito con un tweet: «Il Brasile ospita l'Amazzonia e altri ecosistemi critici per il cambiamento climatico. Quello che succede lì conta per tutti noi e il voto dei giovani è fondamentale per guidare il cambiamento verso un pianeta sano» ha scritto Leonardo DiCaprio.
Un messaggio quello dell'attore che, pur senza nessun riferimento, è stato letto come un invito ai brasiliani a non votare Jair Bolsonaro alle prossime elezioni di ottobre, accusato da molti, compreso DiCaprio, per la sua gestione “scellerata” di una delle più importanti risorse naturali del Pianeta.
Naturalmente, la risposta dell’attuale presidente non è tardata ad arrivare: «Grazie per il tuo sostegno, Leo! È molto importante che tutti i brasiliani votino alle prossime elezioni» ha scritto sul social il leader di estrema destra, in carica dal 2019. Aggiungendo: «Il nostro popolo deciderà se vuole mantenere la nostra sovranità sull'Amazzonia o essere governato da criminali che servono interessi stranieri».
Non è la prima volta che qualcuno, né tantomeno l’attore, attacca Bolsonaro per le politiche ambientali del suo governo, complici di aver consentito un'accelerazione della deforestazione nella regione. Stime ottenute da rilievi satellitari rivelano che il numero di alberi abbattuti a gennaio 2022 è stato cinque volte superiore a quello dello stesso mese del 2021, superando quindi di gran lunga la deforestazione dello stesso mese dell'anno precedente.
Non solo. Il rapporto “Dangerous man, dangerous deals”, pubblicato da Greenpeace, che si basa sui dati raccolti dall’Istituto brasiliano di ricerche spaziali (INPE), mostra che da quando Bolsonaro è diventato Presidente del Brasile la deforestazione amazzonica è aumentata del 75,6 per cento. Se, infatti, nel 2019, erano stati distrutti 7.536 chilometri quadrati di area, tre anni dopo, da dati INPE, tra agosto 2020 e luglio 2021, i chilometri quadrati erano diventati ben 13.235.
Questo aumento della deforestazione si è tradotto anche in un drammatico aumento degli incendi, molto spesso appiccati illegalmente per favorire l’espansione dell’agricoltura industriale e del settore estrattivo attraverso il cosiddetto “cambio di uso del suolo”, cioè l’eliminazione della vegetazione autoctona per fare spazio principalmente a piantagioni e pascoli, ma anche a infrastrutture e miniere.
E, come è risaputo, anche gli incendi hanno un impatto negativo sul clima perché causano il rilascio di grandi quantità di gas a effetto serra. I dati raccolti dal Greenhouse Gas Emissions and Removals Estimating System, un progetto sviluppato dall’Osservatorio sul clima brasiliano, mostrano che le emissioni di gas serra in Brasile sono aumentate del 9,5% dall’entrata in carica di Bolsonaro. E durante l’anno successivo, cioè il 2020, il Brasile ha emesso 2,16 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, la quantità più elevata dal 2006.
La star di Hollywood, ambientalista, è da tempo in prima linea per la salvaguardia della foresta più grande al mondo. Nel 2019, tramite la sua fondazione Earth Alliance, donò cinque milioni di dollari alle Ong brasiliane impegnate a combattere gli incendi e difendere l’Amazzonia, utilizzando la sua popolarità per invitare le persone, sempre attraverso i social, a fare una donazione ai gruppi in prima linea che lavorano per difendere la foresta.
Ma non solo: è stato tra i primi divi di Hollywood a guidare una Toyota Prius ibrida e lo ha fatto per andare agli Oscar. Ha acquistato il suo appartamento newyorkese in un grattacielo sostenibile. Dal 2010, poi, ha iniziato a fare donazioni per la causa ambientalista e animalista: ha donato un milione di dollari al Wwf per salvare le tigri dall’estinzione e proteggere il loro habitat.
E, nel 2016 ha realizzato il documentario "Before The Flood – Punto di non ritorno" dedicato a sensibilizzare il mondo sul tema del surriscaldamento globale. Girato in collaborazione con il National Geographic, l'attore ha viaggiato per il mondo sia per capire che per raccontare ciò che sta accadendo: dalle cause del riscaldamento agli effetti sulla Terra, a quello che possiamo fare noi per salvare il nostro povero pianeta.