Pensava di averlo perso per sempre quando lo aveva visto scappare dalla sua auto la scorsa estate, in California: tutto attorno stava bruciando e l’emergenza aveva spinto i residenti di South Lake Tahoe ad allontanarsi dalla città. Quattro mesi più tardi, l'uomo è riuscito a riabbracciare Russ, il suo Pitbull, dopo un salvataggio portato a termine con coraggio da due esperte soccorritrici, Leona Allen ed Elsa Gaule.
Il cane, avvistato da uno sciatore il 16 dicembre scorso sulle montagne ad ovest di South Lake Tahoe, è stato ritrovato sotto a un metro e mezzo di neve dopo un’operazione di salvataggio durata alcune ore e svolta in condizioni difficili: le soccorritrici sono intervenute con una temperatura di -2 gradi, armate di lampada frontale e di slitta.
«Ho seguito le tracce e all'improvviso ho visto questa forma scura sotto un albero – ha spiegato Allen – Ho pensato che non fosse un bene che il cane non si stesse muovendo, credevo fosse morto. Poi ha aperto gli occhi e ho urlato». Le due stabiliscono un contatto con l'animale e cominciano le operazioni di rientro. «Dopo lo spavento iniziale siamo scoppiate a ridere. Primo, perché il cane era sano e salvo. Secondo, per la situazione in cui ci trovavamo, dopo tutta la strada che avevamo percorso».
Russ viene così portato su una slitta, riscaldato con alcune coperte e dopo un viaggio «lento e metodico» di due ore viene messo in salvo. Affidato alle cure di un veterinario, nei giorni successivi l’associazione, grazie al microchip, riesce a rintracciare l’umano di riferimento di Russ per comunicargli il recupero dell’animale: «Non poteva crederci», spiega l’organizzazione.
La storia, diventata virale e raccontata anche dal Washington Post, è stata resa nota per la prima volta sulla pagina Facebook Tahoe PAWS & TLC 4 Furry Friends, un’organizzazione no profit specializzata nella ricerca e nel salvataggio di animali, che opera nella zona del lago Tahoe, al confine tra California e Nevada. Un’area che nell’estate scorsa è stata investita da un violento incendio, ribattezzato Caldor fire, che ha bruciato oltre 200.000 acri. «Ho lavorato ad alcuni salvataggi piuttosto complicati – racconta Allen al San Francisco Chronicle – ma questo probabilmente è stato il recupero più difficile. Continuo a rivivere il momento in cui Russ ha aperto gli occhi e alzato la testa, un’emozione indescrivibile».