Appassionati e amanti di rapaci, fotografi e birdwatcher chiamati a raccolta per avere notizie su Eglazine, femmina di avvoltoio gipeto nato al Parco Natura Viva di Bussolengo nel 2020 e rilasciata in natura lo stesso anno, di cui si sono perse le tracce.
A diffondere l’appello è stato lo stesso Parco Natura Viva, rilanciando la richiesta della Vulture Conservation Foundation, la ong che si occupa di proteggere la popolazione di avvoltoi europea: «Eglazine è una delle viaggiatrici solitarie più avventurose mai viste, diventata famosa per aver trascorso le sue estati vagando tra i Paesi Bassi e la Germania settentrionale – spiegano dalla Vulture Conservation Foundation – Sfortunatamente, a maggio abbiamo ricevuto dati preoccupanti dal suo gps, in Normandia. Nonostante diverse ricerche sul posto, non siamo riusciti a trovare né lei né la tag. Il suo destino rimane sconosciuto. Ci auguriamo che Eglazine stia bene e sia solo sfuggita alla nostra rete di monitoraggio. Stiamo cercando urgentemente potenziali avvistamenti: chi ha avuto modo di vedere esemplari simili recenti in Francia, Belgio, Paesi Bassi, Germania o Svizzera, ci invii informazioni a eglazine@4vultures.org».
A oggi Englazine ha 4 anni ed è certamente in fase di cambio del piumaggio. La sua testa è ancora nera, ma sta cominciando a schiarirsi e potrebbero essere apparse delle piume bianche. Il piumaggio del corpo è grigio-marrone. Eglazine aveva ancora tre piume sbiancate nel marzo del 2023, data dell’ultimo avvistamento, ma alcune potrebbero essere già state sostituite. Eglazine, come detto, è nata nel Parco Natura Viva nel marzo 2020, nell’ambito del programma di ripopolamento della specie in cattività coordinata dalla Vulture Conservation Foundation. Circa tre mesi dopo la nascita, il progetto LIFE GypConnect (2015-2022) ha accolto l'avvoltoio femmina, e l’équipe del sito tecnico dei Grands Causses, in Francia, l’ha dotata di anelli di identificazione e di un trasmettitore gps per il monitoraggio. Eglazine è stata quindi rilasciata sull’altopiano utilizzando il metodo dell'hacking, collocandola in un nido artificiale in un habitat adatto.
Il suo primo viaggio a lunga distanza è iniziato nell'aprile 2021: Eglazine si è avventurata nei Paesi Bassi, volando per oltre 1800 km dai Grands Causses. Dopo aver trascorso l'estate vagando tra i Paesi Bassi e la Germania nord-orientale, è tornata in Francia in ottobre. Nel 2022, ha fatto una mossa simile in primavera ed è volata verso nord. Tuttavia, con l'arrivo dell'autunno, Eglazine è rimasta molto più a lungo del previsto e ha svernato parzialmente in Germania. Alla fine, nel febbraio 2023, Eglazine si è diretta verso il Massiccio Centrale ma non ha raggiunto i Grands Causses. Nei mesi di marzo e all'inizio di aprile ha esplorato la regione dell'Alto Giura, tra Francia e Svizzera, prima di tornare nel Massiccio Centrale, dove è rimasta fino alla fine di aprile. Con l'arrivo di maggio Eglazine ha ripreso il volo, questa volta dirigendosi verso nord, in Francia.
«Potrebbe avere intrapreso il suo viaggio annuale nei Paesi Bassi, seguendo il percorso familiare che aveva intrapreso nelle ultime due stagioni – fanno sapere dalla fondazione – Tuttavia, a un certo punto del suo viaggio, purtroppo abbiamo perso il segnale del suo trasmettitore». Da qui l’appello: chiunque avvistasse un avvoltoio gipeto corrispondente alla descrizione di Eglazine lo segnali a eglazine@4vultures.org, così da essere certi che il rapace stia bene. La sua perdita sarebbe infatti immensa, visto che all'inizio del Ventesimo secolo i gipeti, oggi molto rari, vennero letteralmente perseguitati fino alla loro completa estinzione dall'arco alpino, soprattutto a causa di false credenze che li dipingevano come spietati predatori di agnelli e altri animali d'allevamento. È stato proprio grazie al progetto internazionale di riproduzione in cattività coordinato dalla Vulture Foundation Conservation, che ha coinvolto diversi paesi europei, che il gipeto (il cui nome scientifico è Gypaetus barbatus) è tornato a volare sulle Alpi, anche sulle nostre montagne.