224 nuove specie di piante e animali aggiunte al "database" biologico umano: è questo il traguardo ufficializzato da un nuovo report pubblicato dal World Wildlife Fund (WWF) riguardante le nuove scoperte naturalistiche nella regione del Mekong.
Nuovi rettili, pesci, rane e tritoni, ma anche ben 155 specie di piante e un nuovo mammifero nella lista: si chiama Popa langur ed è stata già soprannominata "scimmia spettrale" per la colorazione a spot bianchi intorno agli occhi, che le conferiscono uno sguardo fascinosamente inquietante.
Le specie elencate sono state trovate nel 2020, ma il rapporto dell'anno scorso è stato ritardato. Includendo quest'ultimo elenco, gli scienziati hanno identificato più di 3.000 nuove specie nella regione dal 1997: un chiaro segnale della calzante necessità di proteggere la regione del Mekong che comprende Vietnam, Cambogia, Laos, Thailandia e Myanmar. Il fiume Mekong è uno è il fiume più lungo e importante dell'Indocina e uno dei maggiori dell'Asia, il settimo fiume più lungo del mondo e il dodicesimo in termini di portata. Il suo corso caratterizza e plasma un territorio solo superficialmente esplorato non solo a causa della sua estrema naturalità e della fitta vegetazione, ma anche delle turbolenze politiche e sociali di alcune zone, che potrebbe riservarci ancora tante sorprese. La regione del Grande Mekong è infatti un hotspot di biodiversità che ospita tigri, elefanti asiatici, saola (animali estremamente rari chiamati anche unicorni asiatici o fusocorni) e migliaia di anfibi, rettili e altre specie.
Le specie più interessanti scoperte
Tra le ben duecentoventiquattro specie della lista, eccovi alcune "chicche" degne di nota.
La spettrale scimmia Popa langur
Il Popa langur (Trachypithecus popa) è una specie di scimmia appartenente alla famiglia dei cercopitechi, diffuso esclusivamente in Myanmar. Il popa langur ha un dorso marrone scuro, un ventre bianco e mani e piedi neri, ma la caratteristica che più spicca sono gli anelli bianchi intorno agli occhi, così come il muso. Gli esemplari pesano mediamente otto chili. La scoperta è avvenuta anche grazie all'analisi di alcuni reperti conservati al Natural History Museum raccolti in una spedizione esplorativa, più di un secolo fa.
Il suo nome comune deriva dal Monte Popa, dove vive la popolazione più consistente (100 individui). Secondo l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) la specie è ritenuta a rischio critico di estinzione: non rimarrebbero che 200 o 250 popa langur in natura. Le minacce alla sua sopravvivenza includono la caccia e la distruzione e frammentazione dell'habitat. Insomma, neanche il tempo di scoprirla che già rischiamo di perderla…
Il serpente lumaca gemello
Il serpente lumaca gemello (Pareas geminatus) è una specie della famiglia dei colubridi, serpenti che non posseggono denti specializzati nell'inoculazione del veleno (anche se alcune specie africane il veleno mortale lo posseggono lo stesso, con grande sorpresa per gli specialisti di colubridi che li avranno scoperti). Di medie dimensioni, misurando circa mezzo metro, con un corpo sottile giallo-brunastro e la parte superiore della testa scura, deve il suo nome per la sua golosità: si nutre infatti principalmente di viscidi gasteropodi ed altri piccoli invertebrati.
La salamandra di Doi Phu Kha
Si chiama salamandra di Doi Phu Kha (Tylototriton phukhaensis) ed è, come gli altri 32 membri del genere, una specie di "salamandra coccodrillo", così chiamate per la particolare morfologia del dorso. La specie è stata descritta osservando un maschio e due femmine. Il suo habitat comprende paludi circondate da foresta secca sempreverde, come quelle presenti sul monte Doi Dong Ya Wai, nel Parco Nazionale di Doi Phu Kha, nel nord della Thailandia, ad un'altitudine è di 1.795 metri. Tuttavia la distribuzione di T. phukhaensis è probabilmente più ampia di quella nota.
Piccola curiosità: un'altra specie di Tylototriton descritta nel 2015 sempre sul Mekong è stata soprannominata "Salamandra Star-Trek" per la sua forte somiglianza con un klingon, specie aliena della serie. Notate anche voi qualche somiglianza?
Gechi e rane
Ma per quanto riguarda l'erpetofauna le scoperte non sono finite qui: diverse specie di rane, come la rana piedepicca asiatica (Leptobrachium lunatum) e un nuovo geco delle rocce, il geco di Suan Phueng (Cnemaspis selenolagus).
Entrambi i nomi scientifici hanno uno strano collegamento con la luna. Nel primo caso deriverebbe dalla forma "a luna crescente" degli occhioni della rana, mentre per il geco il suo epiteto specifico significa letteralmente "coniglio lunare" in onore della Fondazione "Rabbit in the Moon", con sede a Suan Phueng, per i suoi sforzi nell'educazione e conservazione ambientale in Thailandia.
Piante di zenzero e bambù grassi
Tantissime anche le specie vegetali descritte, e tra queste ecco alcune sorprese interessanti. Gli scienziati hanno ad esempio scoperto la prima specie di "bambù succulento", Laobambos calcareous, dotato infatti di uno stelo da pianta grassa, utile per i suoli carsici dove cresce. Un nuovo tipo di begonia con fiori rossastri e un frutto simile a una bacca è stato invece trovato sugli altopiani del Myanmar, dove l'estrazione illegale e il disboscamento sono diventati una minaccia sempre più grave, parallelamente ai disordini politici.
Ma non tutte le nuove specie vengono ritrovate nelle profondità della giungla. Una delle nuove specie vegetali descritte è una pianta di zenzero chiamata " pianta cimice" per il suo odore pungente simile ad un piatto tipico locale, una specie di "insalata agli insetti" che i thailandesi usano servire con riso: è stato trovata nel nord-est della Thailandia, in un negozio di piante!