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25 Maggio 2023
11:32

Sciame di trentamila api in piazza della Signoria a Firenze. «Le abbiamo portate via, ma non sono pericolose»

Una "palla" di trentamila api si è attaccata al tendone di un chiosco in piazza della Signoria a Firenze. A intervenire sono stati i Vigili del Fuoco che hanno chiesto supporto a una squadra di apicoltori che hanno spiegato a Kodami che si tratta di un evento piuttosto normale in questo periodo: è la sciamatura.

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Davanti a quello sciame di api attaccato al tendone di una bancarella in piazza della Signoria a Firenze cittadini e turisti non si sono sentiti al sicuro, tanto da avvertire con diverse segnalazioni la Polizia municipale. Sul posto sono arrivati anche i Vigili del fuoco che hanno chiesto supporto a una squadra di apicoltori.

«Quella specie di palla di api non è un evento anomalo, infatti, siamo nel periodo della sciamatura e quindi, per chi conosce la vita di questi insetti è abbastanza frequente», spiega a Kodami Stefano Benvenuti della ditta l'Apoperaia, intervenuto insieme con un collega.

«La sciamatura è il modo in cui le api creano delle nuove famiglie. Come dire, noi partoriamo, loro sciamano. In sostanza nell’alveare madre a un certo punto, di solito in primavera, succede che nasce una nuova regina e poiché negli alveari ne vive solo una, la vecchia si allontana con una buona parte di api, che vengono chiamate accompagnatrici e va a cercare un’altro posto, un’altra casa. Prima di trovarla, però, le api girano e si insediano in posti provvisori, esattamente quello che è stato il tendone di piazza della Signoria su cui lo sciame si è appoggiato nell’attesa di trovare possiamo dire una postazione definitiva. Nei posti provvisori, ci stanno qualche ora, al massimo due o tre giorni e poi si spostano».

Su Kodami abbiamo pubblicato un approfondimento proprio sulle api nel nostro format Kodami Zoom in cui spieghiamo la vita e le abitudini della specie:

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Lo sciame in piazza della Signoria, dunque, in particolare: «E' una palla di api con la regina dentro, ma senza nido e quindi chiaramente un luogo temporaneo – aggiunge l'esperto – Detto questo, quando succede nei luoghi pubblici e di grande passaggio, è chiaro che trentamila api tutte insieme possano spaventare anche se, bisogna dirlo, il loro svolazzare di qua e di là fa tanto rumore ma non sono pericolose, non sono aggressive e nel caso di sciamatura non lo sono proprio per niente».

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Benvenuti, quindi, anche in questo caso ha attirato le api e le ha portate via: «Utilizziamo delle mini arnie di polistirolo che sono più leggere e tengono meglio il caldo e il freddo, con dei telai dentro e della cera. Una volta entrate con la regina, le api si rendono conto di aver trovato il luogo che cercavano e quindi a quel punto rimangono all'interno e quelle che restano fuori fanno da richiamo per quelle che ancora sono in giro. Una volta raggruppate tutte le ho portate in campagna dove tengo le altre e quindi in un ambiente più consono. Purtroppo, c’è da dire che la maggior parte delle api che recuperiamo dalle sciamature naturali sono infettate da un tipico parassita che si chiama Varroa destructor, pertanto le curiamo con dei trattamenti specifici per cercare di salvarle».

Apoperaia nasce nel 2019 dalla volontà e dalla nuova passione di Stefano Benvenuti e della moglie Valentina per le api: «Abbiamo iniziato a tenere le api per curiosità, ma ben presto è diventato molto di più, soprattutto per me, tanto che ci siamo dedicati a questi incredibili insetti come secondo lavoro. Il mestiere di apicoltore è molto faticoso e pesante, ma il solo contatto con la natura e le nostre api ci ripagano appieno. Le arnie sono principalmente zona Firenze e Vaglia, ma abbiamo anche un apiario a Lucca e da queste riusciamo a fare diversi tipi di miele, ovviamente in quantità limitata ma sempre di ottima qualità».

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Simona Sirianni
Giornalista
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