Tra le tante emergenze dovute agli incendi che stanno affrontando in questa estate di temperature da record, i Vigili del Fuoco trovano sempre il tempo di entrare in azione per andare in soccorso della natura e degli animali in difficoltà.
A Fabriano, cittadina in provincia di Ancona, nelle Marche, una squadra è intervenuta nel centro storico per il recupero di uno sciame d’api che aveva costruito il favo in cima a un palazzo. Sfruttando l’autoscala, i pompieri hanno accompagnato gli apicoltori a livello del favo e hanno fornito supporto durante l’intera operazione: «Salvare le api significa salvare il pianeta», è stato il commento a corredo delle immagini dell’intervento, condivise su Twitter.
Salvare le api significa salvare il pianeta 🐝 Stamattina i #vigilidelfuoco di #Ancona sono intervenuti nel centro di Fabriano, in supporto agli apicoltori, per il recupero di una colonia di api che aveva costruito un favo in cima a un palazzo #soccorsoquotidiani pic.twitter.com/xdJIO3ocbC
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) June 27, 2022
Una volta recuperate, le api sono state affidate all’apicoltore per il trasferimento nelle arnie. Il procedimento corretto nel caso in cui si trovi un favo o si assista a una sciamatura, un fenomeno quest’ultimo che non manca di suscitare grande curiosità – e anche un po’ di timore – in chi vi assiste. In realtà non c’è nulla di cui preoccuparsi, a patto di gestire la situazione nel modo migliore: a Kodami lo ha spiegato Michele Franceschi, apicoltore che da oltre 40 anni studia il comportamento di questi insetti, preziosissimi per la sopravvivenza degli ecosistemi, e interviene rimuovere sciami o alveari all'interno o nei pressi delle abitazioni.
«Questo fenomeno non avviene ogni anno, ma solo quando l'alveare ne sente la necessità – ha spiegato Franceschi – e la necessità arriva quando la regina invecchia e le operaie cominciano a nutrire unicamente con la pappa reale una futura "principessa", o in termini tecnici una "regina vergine”». Ed è qui che inizia il viaggio, o “sciamatura”: agendo come un unico “superorganismo”, una parte delle api operaie e la vecchia regina si spostano in cerca di un nuovo luogo in cui stabilirsi, una decisione basata non solo sull’età della regina, ma anche dalla disponibilità di risorse, dal numero di individui all'interno dell'alveare e dal clima. La parte di alveare che rimane stanziale invece dà vita alla nuova regina, che prenderà il volo accoppiandosi e permettendo alla comunità di cominciare nuovamente a crescere.
Ed è in queste situazioni che capita di vedere sciami, o favi, in ambiente urbano. Accade infatti spesso che le api in sciamatura riconoscano come adatti luoghi come garage aperti o cassette delle tapparelle poste sull'esterno degli edifici: «Le api cercherebbero un legno cavo o una caverna – spiega Franceschi – ma a causa dell'urbanizzazione è sempre più difficile trovare il luogo perfetto e così si accontentano delle nostre tapparelle o delle stanze vuote che assomigliano per loro a caverne ideali per stanziarsi, richiedendo così l'intervento degli esperti per portarle via».