Il corpo senza vita di uno sciacallo dorato è stato rinvenuto nella giornata di ieri a Saone, poco fuori dall’abitato in direzione di Tione, in Trentino. L’animale, un maschio vittima di un investimento stradale, si trovava a bordo strada ed è stato recuperato dal Corpo forestale trentino, dopo la segnalazione partita dagli operatori della manutenzione stradale.
Significa quindi che chi lo ha investito non si è accorto di quanto è avvenuto oppure è scappato senza fare nulla. Segnalare questi avvenimenti è un obbligo di legge, e anche un'azione importante per mappare la presenza di questa specie sul territorio. Lo spiega a Kodami Stefano Pecorella, naturalista dell'Associazione Teriologica Italiana che promuove la ricerca scientifica per la conservazione e gestione dei mammiferi: «In Trentino, nel caso di rinvenimento di un animale selvatico investito (sia esso morto o vivo) è opportuno chiamare il Numero Unico di Emergenza al 112, che provvederà ad allertare il Corpo Forestale Trentino, o altre autorità autorizzate al recupero. Inoltre, fotografie di sciacalli dorati possono essere invece condivise, oltre che con l'Ufficio Faunistico del Servizio Foreste e Fauna della PAT, anche con i naturalisti del MUSE – Museo delle Scienze di Trento, attraverso un gruppo Facebook apposito».
Il cittadino può quindi avere un ruolo attivo nel segnalare la presenza di sciacalli dorati nel nostro Paese, dove sta lentamente colonizzando tutte le regioni. «La specie in Italia sta vivendo una fase di fortissima espansione di areale che porta a frequenti morti stradali, sopratutto di maschi giovani in fase di dispersione».
E anche in Trentino era già stato avvistato più volte teatro di questi episodi: «L'investimento di un maschio di sciacallo dorato a Saone non è una novità in termini di distribuzione della specie, poiché nell'area è nota da diverso tempo la presenza di un nucleo riproduttivo, come riportato nel Rapporto Grandi Carnivori 2023 redatto dalla Provincia Autonoma di Trento. Nell'agosto del 2023 un maschio adulto era stato investito lungo la strada provinciale 237, tra il ponte di Ragoli e l'abitato di Saone, quindi praticamente nella stessa località».
«Attualmente – prosegue Pecorella – nel territorio della Provincia sono noti almeno due gruppi di sciacalli, nel Lomaso e in Val di Stava, e un terzo sembra essere presente a San Lorenzo Dorsino. A questi gruppi si aggiungono diverse segnalazioni di esemplari isolati».
Le segnalazioni, anche di esemplari morti sono utili per tracciare un quadro della effettiva espansione della specie secondo il ricercatore del Therion Research Group: «In Trentino come nel resto d'Italia, infatti, il rinvenimento di sciacalli investiti è uno degli indici di presenza più frequenti».
Sciacallo dorato e lupo in Trentino
Lo sciacallo dorato (Canis aureus) è un mammifero di taglia media della famiglia dei canidi, diffuso dall'Europa centro meridionale e anche in Italia, ma solo da pochi anni ha intrapreso una inarrestabile avanzata nel continente e anche nel nostro Pese, grazie a una straordinaria capacità di adattamento. Si tratta di una caratteristica che condivide con un parente dello stesso genere: il lupo. Entrambi sono in una fase di espansione pronunciata.
«In termine di prospettive future, bisogna tenere in considerazione alcuni fattori che potrebbero limitare la presenza della sciacallo dorato nella Provincia di Trento e cioè una massiccia presenza del lupo e la disponibilità di habitat idonei – sottolinea Pecorella – Nel 2023, nella Provincia di Trento sono stati censiti 27 branchi di lupo. Essendo un canide territoriale di taglia maggiore rispetto allo sciacallo, in Europa il lupo tende a limitare la presenza di quest'ultimo, anche attraverso la predazione».
Questo però non significa che i due canidi non possono coesistere. «Lo sciacallo è limitato anche dalla presenza di aree a innevamento prolungato ed evita gli habitat forestali più estesi e maturi, preferendo altre tipologie ambientali come paesaggi a mosaico composti da arbusteti, pascoli e coltivazioni». Scenari presenti in tutta Italia, non solo in Trentino.
L'espansione dello sciacallo dorato in Italia
Lo sciacallo dorato ha percorso migliaia di chilometri per stabilirsi in nuove aree, e oggi è segnalato in dieci diverse regioni italiane: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, oltre al Trentino.
Ad aprire le porte a questa espansione territoriale sono i giovani individui alla ricerca di nuovi territori, cosa avvenuta recentemente proprio nei casi di Lazio e Toscana, anche se le popolazioni più stabili restano nell'Italia settentrionale.
«Le maggiori densità si trovano in Friuli Venezia Giulia, dove è presente l'unica vera e propria popolazione di questo canide nel paese, in grado di auto-mantenersi nel tempo. Gruppi riproduttivi isolati sono noti anche in Veneto, Emilia-Romagna e, appunto, Trentino-Alto Adige», conclude Pecorella.