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28 Agosto 2022
8:55

Schiusa di tartarughe Caretta caretta dopo il concertone di Jovanotti a Castelvolturno

A controllare la schiusa delle uova e a scortare i piccoli, c’erano gli attenti volontari dell'Associazione Domizia che, insieme all’Enpa Salerno, curano il progetto "Caretta in vista". Il litorale salernitano si conferma così nursery per i piccoli di caretta caretta.

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Intorno all'una di notte, sulla spiaggia del lido "beach boyz" a Castel Volturno, a solo 500 metri dal lido dove si era appena svolto il concerto di Jovanotti, una trentina di piccoli di tartaruga Caretta caretta sono emersi dalla sabbia e si sono avviati verso il mare.

A controllare la schiusa delle uova e a scortare i piccoli, c’erano gli attenti volontari dell'Associazione Domizia che, insieme all’Enpa Salerno, curano il progetto "Caretta in vista" della stazione zoologica Anton Dohrn, sul litorale casertano e napoletano.

I cuccioli hanno trovato facilmente il mare, perché nel posto in cui sono nati, non ci sono case e luci che potessero influenzare l'orientamento delle piccole tartarughe. Ora i volontari attenderanno 48 ore per eventuali schiuse e se non ce ne saranno, scaveranno per vedere se ci sono altre uova.

La Campania si conferma nursery preferita per le tartarughe Caretta caretta. A Castel Volturno, al momento, ne sono nate oltre 130. Giusto una settimana fa, c’era stata una seconda schiusa di uova al porto di Camerota, nel Cilento.

Venti piccole tartarughe sono emerse dalla sabbia, nella notte e, dopo i controlli dei volontari Enpa e del personale specializzato dalla Stazione Anton Dohrn, hanno conquistato il mare. Un gran risultato per il comune cilentano.

A giorni inizieranno le schiuse anche a Palinuro e negli altri nidi di Camerota, Castelvolturno ed Eboli.

La tartaruga marina pur essendo considerata Vulnerabile dalla IUCN, grazie anche all'aumento delle temperature globali e alla maggiore sensibilità nei confronti di questi animali, sta lentamente aumentando.

Negli ultimi cinque anni (2016-2021), dati forniti dal Wwf nel report "Italia Penisola delle tartarughe", è stato registrato un aumento nel numero dei nidi. Ma, purtroppo, il nostro mare è anche pieno di minacce per questi bellissimi animali.

Non solo il riscaldamento, visto che è quello in cui il fenomeno è più avanzato, ma anche i rifiuti da cui invaso, in particolare la plastica. E ancora bisogna considerare la pesca intensiva e l'impatto della navigazione.

E, i dati, purtroppo, sono drammatici, perché contano oltre 150mila tartarughe che restano impigliate nelle reti con oltre 40mila che muoiono. E con l'Italia da sola che, ogni anno, ne conta 25mila.

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Simona Sirianni
Giornalista
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