Il cacciatore 56enne che sparò e uccise il Cane Lupo Cecoslovacco Oreste è stato rinviato a giudizio. A presentare la denuncia alla Procura di Pisa era stata l'avvocata Giada Bernardi, specializzata in tutela animale e presidente dell'associazione Zampe che danno una mano Odv.
Raggiunta da Kodami, l'avvocata spiega: «Oreste è stato freddato mentre si trovava nel terreno della sua famiglia nel dicembre 2023, oggi è stato rinviato a giudizio, è la dimostrazione che bisogna sempre denunciare per cambiare le cose. Basta dire che denunciare i crimini contro gli animali non serve a nulla. Quello che abbiamo fatto è un passo avanti verso la tutela che tutti vogliamo. Siamo estremamente soddisfatti di questo risultato e andremo avanti chiedendo una condanna esemplare».
Oreste si trovava in un’oliveta di Palaia, nella provincia pisana, poco distante dall’azienda di famiglia quando è stato ucciso con un colpo al cuore proprio davanti agli occhi della sua umana e del figlio di lei. Il colpo del cacciatore era stato esploso da distanza ravvicinata e non ha lasciato scampo al povero animale, secondo quanto ha raccontato la sua pet mate.
L'uomo si era poi giustificato sostenendo di avere scambiato Oreste per un lupo e di avere fatto fuoco per proteggere se stesso e i due cani che erano con lui, tuttavia stando alle prime testimonianze non ci sarebbe stato alcun contatto tra gli animali. La famiglia di Oreste ha quindi contattato subito i Carabinieri Forestali di Pontedera e adesso la vicenda è nelle mani della Giustizia.
«Il cacciatore ha sparato senza riflettere usando una scusa inqualificabile – sottolinea l'avvocata – considerato anche che il cane si trovava vicino ad altre persone. Ci stringiamo ancora una volta con affetto alla famiglia di Oreste».
L'uomo adesso dovrà rispondere del reato di uccisione di animali. In caso di condanna, l'articolo 544 bis del Codice penale stabilisce una pena pari alla reclusione da quattro mesi a due anni.