Il Tribunale del Riesame ha revocato i domiciliari a Pietro Rossomanno, il pastore 45enne a cui è riferibile il gregge sul quale stavano vegliando i cani che a Satriano, provincia di Catanzaro, hanno ferito a morte la ventenne Simona Cavallaro.
Il giudice ha così accolto l’istanza avanzata dal legale di Rossomanno, revocando gli arresti domiciliari e predisponendo per l'indagato il divieto di dimora nel Comune di residenza e conseguente obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.
Nulla però è mutato per i 13 cani di Satriano. Questi, pur non essendo sottoposti a sequestro giudiziario sono ancora considerati di interesse investigativo e per questo destinati a restare nel canile Pet Service di Soverato, in provincia di Crotone. Un limbo che potrebbe durare almeno fino al termine del processo.
Gli animali, infatti, sono stati intestati a Rossomanno poco dopo la loro cattura, ma è il Comune di Satriano a farsi carico del loro mantenimento presso il canile, avendo rifiutato il pastore ogni legame con gli animali.
Una situazione che complica di molto le procedure per le adozioni e che Kodami ha raccontato nella video inchiesta "Satriano, analisi di una tragedia".
Dopo la diffusione della video inchiesta sono arrivate le prime richieste di adozione per i cani, tuttavia, da allora nulla è cambiato.
Kodami ha quindi raggiunto una delle associazioni che nell'autunno del 2021 si era fatta avanti per adottare 2 dei 13 cani di Satriano, la Federazione Italiana Appennini (FIA), la quale in una lettera inviata al canile Pet Service aveva spiegato :«Nel servizio di Kodami che gira sui social abbiamo appreso la notizia che i cani non sono sotto sequestro giudiziario e che quindi possono essere reclamati».
«Abbiamo dovuto rimandare momentaneamente le procedure per l'adozione – spiega a Kodami Teresa Marranghello, presidente di FIA – ma in questi giorni presenteremo al magistrato e al Comune una formale richiesta per adottare Nathan e Astrid. Andremo a conoscerli personalmente e abbiamo già intenzione di intraprendere con loro un percorso».
«Ci sono stati dei ritardi ma da parte nostra ma non c'è alcun motivo per rinunciare alla loro adozione – sottolinea Marranghello – inizieremo conoscendo Nathan e Astrid e speriamo di accoglierli al più presto».
Il pastore era stato arrestato e posto ai domiciliari all'inizio di aprile con l’accusa di omicidio colposo per i reati di omicidio colposo, introduzione e abbandono di animali in fondo altrui, invasione di terreni e pascolo abusivo.
L'uomo, secondo l'ipotesi della Procura di Catanzaro titolare del fascicolo, sarebbe stato negligente nella gestione dei cani a guardia del suo gregge, lasciati soli nella Pineta di Montefiorino, un terreno di pertinenza del Comune, provocando così la morte della giovane.
Il 26 agosto 2021 Simona Cavallaro si trovava nella pineta di Satriano con un amico per progettare una gita domenicale nell'area picnic. Qui però i due amici sono stati raggiunti da un primo gruppo di cani da pastore riferibili a Rossomanno. Simona e il suo amico si sono rifugiati all’interno di una chiesetta in legno all'interno della pineta cercando di richiamare l'attenzione del pastore, poco dopo però Simona è uscita, probabilmente diretta alla macchina, alla quale, purtroppo, non è mai arrivata.