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6 Novembre 2021
8:00

Sant’Agata di Militello, allevamento lager: 128 pappagalli detenuti in 80 gabbie

In 80 gabbie erano costretti a vivere 128 pappagalli. Una situazione critica che ha portato i carabinieri forestali a chiudere il deposito dove erano nascosti e che era diventato un allevamento lager. Il blitz è avvenuto a Sant’Agata di Militello, in provincia di Catania. I militari del nucleo Cites e di quelli del distaccamento di Fontanarossa hanno messo fine a questo ennesimo caso di maltrattamento.

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In 80 gabbie erano costretti a vivere 128 pappagalli. Una situazione critica che ha portato i carabinieri forestali a chiudere il deposito dove erano nascosti e che era diventato un allevamento lager. Il blitz è avvenuto a Sant’Agata di Militello, in provincia di Catania. I militari del nucleo Cites e di quelli del distaccamento di Fontanarossa hanno messo fine a questo ennesimo caso di maltrattamento.

L’allevatore è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Patti. Gli animali, invece, sono stati affidati al Parco di Orleans, a Palermo; si trattava di parrocchetti coda nera, inseparabili, cocorite, calopsite. Lo stabile dove erano stipati i pappagalli era quasi al buio, senza ventilazione e in pessime condizioni igienico-sanitarie.

Sul posto sono intervenuti anche i veterinari dell’azienda sanitaria locale di Messina che hanno preso atto delle condizioni precarie in cui venivano tenuti tutti gli esemplari. Il lavoro dei carabinieri forestali rientra nell’ambito di un’indagine sulla detenzione e sul commercio di specie protette che stanno conducendo un po’ in tutta Italia. Un mese fa, a Bari, avvenne un fatto simile. I militari riuscirono a individuare, in un’attività commerciale, sei pappagalli parrocchetto monaco che erano stati detenuti abusivamente. In questo caso venne denunciato un 63enne che non riuscì a dimostrare la provenienza degli animali. I militari, anche qui, sequestrarono tutti i volatili.

I pappagalli sono una specie protetta che è stata inserita nell’allegato B del Cites. Quindi, per averli in casa, è necessario averne una certificazione sulla loro provenienza. Senza questa, ogni detenzione in casa non rispetta le norme e, dunque, è illegittima.

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