«Al fine di proteggere le api e la salute delle persone chiediamo alla Commissione di proporre atti giuridici che prevedano l'eliminazione progressiva dei pesticidi sintetici entro il 2035, il ripristino della biodiversità e il sostegno agli agricoltori durante la fase di transizione». Sono queste le parole con cui nel 2019 si è presentata alla Commissione Europea l'ICE (iniziativa dei cittadini europei) Salviamo Api e Agricoltori composta da una rete di oltre 140 ONG impegnate sui temi ambientali, ma anche da organizzazioni di agricoltori e apicoltori, sindacati, fondazioni di beneficenza e istituzioni scientifiche distribuite in tutta l'Unione europea.
Proprio in questi giorni, i membri italiani dell'ICE svolgeranno un tour che toccherà 8 città italiane a partire dal dal Trentino – Alto Adige fino a Roma, dove l'8 settembre terminerà con un'udienza di fronte a Papa Francesco, il quale ha già dichiarato il suo supporto all'iniziativa invitandoli personalmente a San Pietro.
Perché le api sono fondamentali per l'ecosistema: i dati di ISPRA e IUCN
La preoccupazione per le api non riguarda solo gli attivisti dell'ICE, ma già è diffusa negli ambienti scientifici di tutto il mondo. Secondo i dati pubblicati dalla IUCN nel 2015 infatti, il 9,2% delle specie di api europee che garantiscono l'impollinazione e quindi hanno un ruolo fondamentale come regolatori degli ecosistemi, sono già a rischio di estinzione. ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sostiene inoltre che l'87,5% (circa 308.000 specie) delle piante selvatiche nel mondo dipendono, almeno in parte, dall'impollinazione animale, con variazioni dal 94% nelle comunità vegetali tropicali al 78% in quelle delle zone temperate. Estremamente importante per l'uomo è anche il fatto che oltre il 35% della produzione globale di cibo dipende proprio dal lavoro di questi insetti, senza i quali scomparirebbero, tra le altre cose, molti frutti e molte varietà di verdura.
Solo in Europa, infine, circa l’80% delle 264 specie vegetali coltivate dipende dall'attività delle api che, purtroppo anche (ma non solo) a causa dei pesticidi, stanno rischiando l'estinzione.
Le richieste dell'ICE: mantenere la biodiversità, ridurre i pesticidi e proteggere gli agricoltori
L' iniziativa dei cittadini europei Salviamo api e agricoltori chiede all'Unione europea di intervenire in 3 modi: «In primo luogo servirà tutelare la biodiversità, perché a causa dell'utilizzo dei pesticidi e delle monoculture, si sta riducendo il numero di specie di piante viventi – spiega Annemarie Guderer, rappresentante italiana dell'ICE – In secondo luogo chiediamo di anticipare i tempi del Green Deal e iniziare fin da subito ad intervenire con un divieto di pesticidi del 100% entro il 2035. Infine chiediamo di supportare gli agricoltori che passeranno alla produzione biologica e di aumentare inoltre i fondi destinati alla ricerca sulle conseguenze dell'utilizzo dei pesticidi, la quale oggi viene svolta soprattutto dai produttori stessi dei pesticidi, generando così un conflitto di interessi che rende i risultati della ricerca poco chiari».
L'alleanza italiana e l'intervento del Papa
Annemarie Gluderer in questi giorni sta attraversando le città italiane da Bolzano a Roma per parlare direttamente con Papa Francesco e chiedergli di intervenire e supportare attivamente questa iniziativa: «Tempo fa abbiamo scritto una lettera diretta proprio a lui, spiegando in maniera accurata le nostre motivazioni ed è stato sorprendente ricevere una sua risposta in cui affermava di sostenerci e di pregare per noi – spiega l'attivista – É stato proprio lui ad invitarci e il fatto che ci supporti attivamente darà un messaggio forte a tutta la popolazione italiana ed europea».
Secondo Annemarie Gluderer, la chiesa potrebbe diventare un futuro alleato di grande valore per la tutela delle api: «Solo nel distretto agricolo del prosecco, in Veneto, la chiesta è proprietaria di oltre 800 ettari di coltivazioni. La percentuale di produzioni biologiche in queste zone è dello 0%. Ciò che chiederemo al Papa sarà proprio di diventare l'esempio positivo da seguire e che sia proprio la chiesa per prima a passare all'agricoltura biologica priva di pesticidi, un passaggio che va fatto per salvare le api, ma anche i nostri bambini, i nostri nipoti e chiunque verrà dopo di noi».
La spinta di Annemarie Gluderer: è una battaglia che nasce dal cuore
La famiglia di Annemarie Gluderer è originaria della Val Venosta, uno dei territori sudtirolesi in cui i meleti ricoprono il paesaggio a perdita d'occhio: «Produciamo da molto tempo alimenti e cosmetici bio a base di miele e osserviamo da oltre 10 anni le terribili conseguenze dell'utilizzo di pesticidi sugli insetti e sulle erbe che circondano il nostro territorio. La necessità di schierarmi attivamente in questa battaglia nasce proprio da ciò che vedo quotidianamente. Inoltre voglio che le future generazioni vedano il mondo meraviglioso che ho potuto vedere io, ma non sarà possibile se le api continueranno a nutrirsi su fiori ricoperti di sostanze chimiche. Ed è ormai chiaro che se le api non sono in salute, in futuro non saremo sani nemmeno noi esseri umani».
© Myriam Zilles
La rappresentativa italiana dell'ICE Salviamo api e apicoltori durante il tour delle città italiane, insieme al WWF continua l'attività di raccolta firme nell'ottica di raggiungere un milione entro la fine del mese: «Anche chi non firmerà potrà comunque fare la sua parte in questa iniziativa – conclude Gluderer – Ciò che dobbiamo fare per assicurare un futuro alle api è cominciare a leggere le etichette dei prodotti chimici presenti sul mercato e diventare così più consapevoli dei nostri acquisti evitando di utilizzare prodotti che potrebbero causare danni alla salute degli esseri umani e degli animali che ci circondano».
Le firme raccolte fino ad oggi (2 settembre 2021) sono 741.328 ed è possibile contribuire anche on line, attraverso il sito dedicato all'iniziativa.
Le prossime tappe del tour saranno Firenze (3 settembre), Arezzo (4 settembre) e infine Roma (6-7-8 settembre).