Nel cuore della Sila, una della aree più selvagge della Calabria, è stato salvato da morte certa un cucciolo di lupo appenninico. Il salvataggio è merito di un gruppo di studenti della Facoltà di Scienze Naturali dell'Università della Calabria, impegnati in una delle loro attività sul campo, che si sono imbattuti nel cucciolo caduto in una vasca di raccolta delle acque piovane.
Il piccolo, presumibilmente rimasto intrappolato per giorni, era in uno stato critico: disidratato, ferito e infestato da parassiti. Il luogo del ritrovamento era una zona remota e impervia, situata nel comune di Casali del Manco, in una parte della Sila Grande non coperta dalla rete telefonica. Nonostante le difficoltà, il gruppo di studenti è riuscito a contattare il Brigadiere Capo del Corpo di Polizia Provinciale di Cosenza, Gianluca Congi.
Grazie all'intervento del Corpo di Polizia Provinciale, guidato dal Comandante Maggiore Rosario Marano, è stato organizzato immediatamente un intervento tempestivo di recupero. L'equipe di soccorso, composta da Congi e dal Luogotenente Giovanni Mancina, si è messa subito in azione. Il cucciolo è stato quindi recuperato e messo in sicurezza.
La collaborazione con la dott.ssa Debora Giordano, responsabile del CRAS di Catanzaro, ha garantito che il lupo ricevesse le prime cure del caso nel giro di un’ora. Il cucciolo di lupo, di circa 4 mesi, ora si trova al parco della biodiversità – CRAS CZ (Centro Recupero Animali Selvatici) e si spera possa riprendersi completamente e, una volta guarito, tornare a vivere libero nella natura selvaggia che rappresenta il suo habitat naturale.
L’intervento ha ricevuto l’elogio della Presidente della Provincia di Cosenza e presidente Anci Calabria, Rosaria Succurro. In una dichiarazione, Succurro ha sottolineato come la sinergia e la professionalità di tutti gli attori coinvolti siano state determinanti per salvare il lupacchiotto, un simbolo della Sila e della biodiversità italiana.
La bella storia del cucciolo di lupo rappresenta un esempio di come, attraverso la cooperazione tra università, forze dell’ordine e centri di recupero, si possa fare la differenza nella tutela delle specie protette e degli ecosistemi. Ogni salvataggio è un passo verso la tutela della nostra ricca biodiversità e un richiamo all’importanza di proteggere e rispettare la natura che ci circonda.